Fashion

Ad ogni stilista la sua musa: i sodalizi che sono diventati leggenda

Tutte le relazioni iconiche tra stilista e musa nella storia della moda.

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Molti fashion designer non avrebbero raggiunto un determinato successo senza il contributo di una complice, la cui influenza ha dato ispirazione e concretezza alla loro visione estetica. Le relazioni tra designer e musa hanno plasmato la traiettoria delle loro future carriere, dalle creazioni di Jean Paul Gaultier indossate da Madonna che hanno reso il giovane stilista immediatamente di successo a Lily-Rose Depp musa di Karl Lagerfeld da Chanel che l'ha resa una delle modelle più ricercate; alcune amicizie ( o più di amicizie) hanno dato vita ad alcuni dei momenti più memorabili della storia della moda e ad ensamble estetici straordinari.

Da Givenchy a Saint Laurent , da Cher a Madonna, L'OFFICIEL ricorda le più memorabili relazioni tra stilista e musa che hanno contribuito a plasmare il mondo della moda.

Salvador Dalì ed Elsa Schiaparelli

Il caso più emblematico è quello di Salvador Dalì ed Elsa Schiaparelli. La “Schiap”, di nobili origini e animo ribelle, conobbe l’artista surrealista a Parigi. La sintonia tra i due fu immediata e partorì un tripudio di eccessi. Il primo fu, nel 1937, l’iconico abito bianco con aragosta ricamata sull’inguine, vera e propria sfida al concetto di purezza e alle convenzioni sociali. Poi fu la volta dell’abito a cassettoni, delle celebri labbra di Mae West su una cintura, ma anche della borsa a forma di telefono e dei copricapi in piume e pelliccia.

 

Hubert de Givenchy e Audrey Hepburn

L'amicizia di Hubert de Givenchy e di Audrey Hepburn è una cosa da libri di storia. Givenchy è ricordato ancora oggi per aver disegnato il tubino nero dopo che la Hepbrun ha indossato nel film Colazione da Tiffany. Secondo quanto riferito, la Hepburn ha affermato che i pezzi di Givenchy "sono gli unici vestiti in cui sono me stessa", aggiungendo che il designer era un "creatore di personalità".

Betty Catroux e Yves Saint Laurent

L’amicizia tra Betty Catroux e Yves Saint Laurent nacque tra scandali e affinità elettive. La sua “alterego femminile”, come Yves amava definirla, fu la prima it-girl ad incarnare a pieno lo Zeitgeist degli anni ‘70. Gambe chilometriche, viso scarno, lunghi capelli biondo platino e allure androgina: la Catroux, prima ancora che gender fluid entrasse nel lessico comune, personificava il codice estetico di Saint Laurent.

 

Grace Jones e Azzedine Alaïa

Antesignano della body-consciousness, Alaïa scolpì il corpo delle donne con capi di una aderenza mai volgare. Le sue creazioni presero vita sul corpo di Grace Jones, attrice giamaicana dall’estetica così unconventional da essere considerata uno dei punti di rottura dei canoni di bellezza stereotipati del fashion system. Insieme a lei è sicuramente Naomi Campbell la "figlia" designata dal celebre couturier, detta figlia perché Naomi lo chiamava affettuosamente "Papa".

 

Roy Halston e Liza Minelli

Dopo che Netflix ha rilasciato Halston, una serie limitata che circonda la vita e l'eredità del designer Roy Halston , molti sono rimasti affascinati dalla sua iconica amicizia con Liza Minnelli che è durata per la maggior parte della sua carriera fino alla sua morte nel 1990. Il duo ha frequentato lo Studio 54 negli anni '70. e la loro presenza ha contribuito ialla moda dell'era disco proprio di quegli anni.

Madonna e Jean Paul Gaultier

Il primo incontro tra i due fu fallimentare: la cantante snobbò i bozzetti del couturier e ignorò totalmente la proposta di collaborazione. L’anno successivo però, nel 1989, la Ciccone tornò sui suoi passi e decise di affidare a Gaultier la definizione della sua immagine di popstar. Per il Blonde Ambition Tour, lo stilista disegnò gli iconici corsetti con il seno a forma di cono, rendendo omaggio alla sua sensualità rock e controversa.

 

Bob Mackie e Cher

Uno degli abiti più controversi ma iconici della storia, l'attrice Cher ha indossato un abito di perline trasparente disegnato da Bob Mackie al Met Gala del 1974 che lo ha cementato nella celebrità della moda. Il duo ha continuato a fare notizia con pezzi straordinari durante la durata di The Sonny and Cher Show, dove Cher indossava spesso ensemble emblematici per la sua persona e per la visione del design di Mackie.

Isabella Blow e Alexander McQueen

Fashion editor, talent scout e icona di stile: Isabella Blow è stata una delle figure più influenti del fashion biz, scopritrice di talenti del calibro di Philip Treacy e Alexander McQueen, del quale fu musa ispiratrice. Correva l’anno 1992 quando la “cappellaia matta”, durante la cerimonia di chiusura della Central Saint Martins a Londra, venne colpita dalla collezione di un giovane esordiente Alexander, tra il dark e il fiabesco, caratteristiche che sembravano descrivere lei stessa. Fiduciosa del talento del designer, acquistò tutti i pezzi al costo di 5000 sterline, esaurendo i propri risparmi. Fu l’inizio di un’amicizia fraterna, che condivise anche lo stesso tragico destino: la Blow si suicidò nel 2008 e McQueen nel 2010.

 

I sodalizi dei giorni nostri

La storia delle coppie inossidabili tuttavia non finisce qui. Come non pensare al duo mediterraneo Dolce&Gabbana-MonicaBellucci, ma anche a quello ormai segnato da una amicizia intima pluridecennale composto dalla modella Mariacarla Boscono e Riccardo Tisci. Altro esempio sono il designer francese Jacquemus e Bella Hadid, che ha recentemente posato su FaceTime per la campagna pubblicitaria della scorsa estate. Infine quello tra Donatella Versace e Irina Shayk, musa dal fisico scultoreo e sguardo sensualissimo, che rappresenta la quintessenza dello stile Versace.

 

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