The Now Icon: Paris Jackson
Musician. Lightworker. Treehugger. Activist. Give peace a chance. Così Paris Jackson condivide il suo profilo su Instagram. A L’Officiel Italia si descrive come, «una persona dal cuore gentile, onesta, leale, motivata, passionevole, con un’energia e una frequenza positiva. Sono anche un po’ geek, con la passione per “Guerre Stellariˮ, “Il Signore degli Anelliˮ, “Harry Potterˮ e tutti i film Marvel. Mi piacerebbe essere ricordata per il mio impegno ‒ fino alla morte ‒ nei confronti dell’ambiente, degli animali e dei diritti umani e civili. Oltre che a qualcuno che ha sempre lottato per cambiare il sistema. Power to the people!» Nata a Beverly Hills, California, Paris è uno spirito libero. Indipendenza conquistata dopo anni di lotta contro l’intrusione ossessiva nella propria vita, visto l’eredità di una delle famiglie più influenti della storia musicale e in particolare del padre Michael Jackson. La sua carriera inizia come modella, rappresentata da IMG Models, la stessa di Gisele Bündchen, Hailey Baldwin, Gigi e Bella Hadid, per poi espandersi a musica, televisione e cinema. «La musica è come l’aria che respiro, è consapevolezza, è poter creare qualcosa di più grande di me, è un modo per esprimere me stessa, ed esternare quello che sento dentro. È difficile descrivere queste sensazioni a parole, ma la prima che mi viene in mente è gratitudine, gratitudine per aver la possibilità di fare parte di questo mondo. Non so come nascono le mie canzoni, so solo che sento il bisogno di farle uscire, e ogni volta che succede è un atto di purificazione. Mi piace scrivere canzoni rock, perché è quello che amo. Ma sono anche brava a scrivere musica triste, pezzi acustici e folk». Con il partner, Gabriel Glenn, ha formato la band The Soundflowers. «Prima di Gabriel, non ho mai avuto una collaborazione così profonda con nessuno, le nostre creazioni nascono in modo naturale, si sviluppano in modo organico. Stiamo lavorando sul nostro primo album, abbiamo parecchio materiale, credo che potrebbe essere pronto il prossimo autunno. Incontrare Gabriel è stata una rivelazione, grazie a lui ho scoperto che sono nata musicista, la musica mi rende felice, mi fa stare bene e quindi non ho altra scelta che continuare a suonare e cantare».
Tra le sue icone di moda Stevie Nicks e Janis Joplin. «Amo queste donne alfa, che hanno rotto varie barriere, non solo nella musica, ma anche nella moda. Per me sono leggendarie, non so se ci sarà mai più nessuna come loro. Mi piace il loro stile, quando mi vesto la mia priorità è la comodità, ecco perchè mi piace la moda degli anni ʼ70, è comoda ma anche stylish». La scelta di far parte dell’universo fashion è un’occasione per Paris per aumentare la consapevolezza collettiva contro le insicurezze che crea la moda. «È ora di combattere gli stereotipi irraggiungibili creati dalle case di moda, purtroppo nel mondo in cui viviamo è praticamente impossibile sentirsi a proprio agio, soprattutto con il bombardamento mediatico e dei social. Non sono l’unica della mia generazione ad avere insicurezze, anche se ho imparato ad accettarmi come sono. Vorrei che tutte le ragazze come me si sentissero belle nella propria pelle. La bellezza è soggettiva, non esiste un canone unico. La bellezza non si misura in numeri, nelle forme, taglie, dimensioni o colori. La vera bellezza dovrebbe essere misurata dal carattere, dall’integrità, dalle intenzioni, dalla mentalità di una persona o da ciò che dice. Da come si comportano e dal loro cuore. Io sono umana, non una bambola, ho i miei difetti, l’acne, la cellulite, le cicatrici. L’idea della perfezione è ridicola, perché è solo un’opinione personale».
Prima di diventare modella e musicista, Paris ha pensato di intraprendere una carriera in psichiatria. «Ho sempre odiato essere sotto i riflettori, ma grazie alla moda ho pensato che avrei
potuto espandere la mia piattaforma e invece che aiutare un paziente alla volta, potevo raggiungere migliaia di persone e divulgare i miei messaggi. Devo anche ringraziare la Elizabeth Taylor AIDS Foundation che mi ha proposto di diventare ambasciatrice e che mi dà la possibilità di essere presente sul campo ad aiutare persone malate. Elizabeth era molto amica di mio padre, era la mia madrina. Da lei ho imparato molto, ad avere rispetto per le persone e ad amare gli animali. Quello che sta accadendo in Australia con gli incendi mi spezza il cuore, la perdita di milioni di creature indifese è devastante, purtroppo non sono solo gli animali che stanno soffrendo, ci sono anche persone scomparse. Se potete donare, ci sono varie organizzazioni a cui contribuire, come NSW Rural Fire Service, Country Fire Authority, The Salvation Army Australia, WIRES Au- stralian Wildlife Rescue Organisation e WWF-Australia che hanno bisogno del nostro aiuto. L’importante è spargere la voce, da lì possiamo iniziare ad agire».
Nel proprio futuro anche un ruolo come attrice in “The Space Betweenˮ, diretto da Rachel Winter, produttrice di “Dallas Buyers Clubˮ. «È un film sulla scena rock & roll degli anni ’90 a Los Angeles. Molte delle mie ispirazioni per cambiare il mondo vengono da riferimenti cinematografici e dai Beatles. La prima canzone che ha cambiato la mia vita e non dimenticherò mai è “In my lifeˮ, musica e testo bellissimo, l’hanno suonata anche al memorial di Kurt Cobain. E poi nella mia Top list di sempre aggiungo anche Fleetwood Mac, The Eagles, Future Islands, e Manchester Orchestra. Fortunatamente la nuova generazione sta crescendo ed è stanca di subire, esige cambiamento e onestà da parte del governo. Siamo stanchi delle bugie e delle aspettative non realistiche in politica. I razzisti, gli omofobi, i sessisti, perderanno contro la forza e la determinazione di persone con la mentalità aperta, non occlusa dalla stupidità e dal razzismo».
Foto Alan Gelati
Testo Roberto Croci
Styling Deborah Ferguson
Hair stylist Peter Savic @No-Name Management
Make up artist Francesca Tolot @Cloutier Remix
Manicure Barbara Warner using Chanel Le Vernis in Pirate
Direzione creativa Priscilla De Giorgi
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