Luca Gajdus
È bastata una sola sfilata, una manciata di secondi e un paio di outfit. E sono arrivate decine di copertine di magazine di tutto il mondo, un numero imprecisato di fashion shows, di editoriali, di campagne pubblicitarie e due figli. Lei è Luca Gajdus, nata ad Amburgo nel 1983, e scoperta da un talent scout per le strade della sua città all’età di 16 anni. Nel settembre 2000 debutta in passerella da Prada così, senza “passare dal via”. «Non ero mai salita su una passerella prima di allora, non avevo mai fatto un casting e non sapevo chi fosse chi. I giorni precedenti pensavo che qualcuno mi avrebbe insegnato come muovermi e invece, niente. Ero molto nervosa prima di entrare, ma ripensandoci è andato tutto proprio bene». È forse il caso di dire più che bene visto che questo trampolino di lancio l’ha portata fin da subito nell’olimpo delle top model, facendole conquistare la campagna pubblicitaria di Prada del 2001 scattata dal fotografo Cedric Buchet, esposta successivamente in una mostra al MoMA di New York. «È stato incredibile, da lì la mia carriera è volata». In un solo anno, il 2002, diventa il volto di
Chanel per gli accessori, poi di Sportmax, compare nella campagna di D&G e scatta diverse cover story. Il suo viso così algido e pulito con il suo stile naturale ed elegante, rendono Luca la modella con la M maiuscola. Anche se, tiene a precisare, prima di dedicarsi a tempo pieno al mondo della moda ha preferito prendere il diploma in Sociologia e Politiche sociali: «Ho iniziato a fare la modella che andavo ancora a scuola, ma non ho mai abbandonato gli studi. Mi sono laureata e ho collaborato per alcuni anni con lo studio di architetti Gonzalez Haase AAS a Berlino. Adesso sto facendo un Master in Scienze sociali». A differenza di tante sue colleghe che una volta calcate le passerelle più importanti e scattato servizi con i fotografi più famosi scelgono, o quasi si impongono, di prendere altre strade, Luca è ben contenta di continuare su questa. «Sono felicissima del mio percorso lavorativo e di tutte le diverse opportunità che mi si presentano. Sono una persona curiosa e sempre aperta a nuove sfide». Sfide (e gioie, soprattutto), come quella
di diventare mamma di due bambini, che le hanno dato la possibilità di apprezzare il suo lavoro in un modo diverso: «La mia professione è molto imprevedibile e la mia famiglia non è proprio convenzionale. Ma è fantastico comunque: ho imparato a selezionare gli impegni di lavoro e devo dire che adesso viaggiare è un ottimo modo per avere un po’ di tempo per me». Magari leggendo un libro come quello che ha postato sul suo profilo Instagram, “Untenrum Frei” (Libere sotto, ndr) di Margarete Stokowski, una giovane autrice polacca che ha studiato filosofia e sociologia a Berlino e che racconta il femminismo di oggi. «Ogni generazione di donne ha una sua “portavoce” e Margarete ha la mia età. È un libro molto importante per me, un po’ perché tocca tanti argomenti che rivedo nel quotidiano o in alcune esperienze che ho vissuto. Poi perché esamina il sessismo in un modo brusco ma anche divertente e doloroso in altri punti. Me lo ha regalato mio fratello e consiglio a tutti di leggerlo». Una modella tutta lavoro e famiglia come conferma il suo profilo Instagram. Niente “bling-bling” o party esclusivi, i circa 60 post
hanno tutti uno stile minimal come lei, immagini dedicate al lavoro e alla famiglia. «I social media hanno cambiato il mondo della moda, l’hanno resa più accessibile a tutti ed è più facile selezionare le modelle rispetto a prima. Io non ho mai sentito l’esigenza di creare una mia immagine social per il pubblico, non mi piace molto condividere la mia vita personale. La popolarità non è tanto un valore in sé, anche se a dire la verità sta diventando una nuova moneta». In dieci anni, così come è cambiato il ruolo dei magazine con l’arrivo dei fashion blogger, è cambiato anche il modo di fare la modella: «L’arrivo del digitale ha modificato sicuramente la struttura e il tempo dei fotogrammi della macchina fotografica. Prima non sapevi mai se avevi “l’immagine”, dovevi ovviamente sviluppare tutto. I fotografi dovevano essere più abili a cogliere il momento o la posa giusta. Adesso la vita è molto più facile per tutti. Sembra che io abbia 80 anni a parlare così, però è vero: ci sono stati più ribaltamenti negli ultimi 15 anni nella moda che in un secolo».
Trench di lana con reverse stampa check, Gucci, stivali di pelle, Saint Laurent by Anthony Vaccarello.
Giacca doppiopetto e pantaloni slim di eco-pelliccia, Y/ Project, stivali di pelle, Saint Laurent by Anthony Vaccarello.
Abito di lana e seta, Giorgio Armani, dolcevita di lana con Lycra, Loewe.
Giacca e pantalone in blue denim di cotone, Dior e ballerine di camoscio, René Caovilla.
Giacca di lana dal taglio maschile e gonna di lana con riga a contrasto, Lemaire, stivali di pelle, Saint Laurent by Anthony Vaccarello
Abito in raso di seta martellato, Valentino e foulard vintage
Cappotto di lana con collo di pelliccia, Moncler Gamme Rouge e maglia con cappuccio di velluto, Y/Project.
Cappotto di lana e cotone, Ermanno Scervino, maglia con cappuccio di velluto, Y/Project e stivali di pelle, Saint Laurent by Anthony Vaccarello.
Hair stylist Silvio Hauke using Bumble and Bumble. Make up artist Helena Narra Kapidzic@Liganord using YSL. Prop stylist Ivana Vukovic. Primo assistente fotografo Hannes Maier. Secondo assistente fotografo Sean Gardner. Assistente stylist Veronika Dorosheva. Casting director Simone Bart Rocchietti