Fashion

Ken Scott: il primo libro fotografico che raccoglie la carriera dell'artista

Un volume fotografico che contiene la prima monografia dell'artista. Prodotto con un'accurata collaborazione con la Fondazione Ken Scott, il supporto di Mantero Seta e Gucci.

Il libro "KEN SCOTT" di Rizzoli
Il libro "KEN SCOTT" di Rizzoli

Una personalità poliedrica e lungimirante. In collaborazione con la Fondazione Ken Scott, arriva la prima monografia targata Rizzoli che cattura l'intera pratica creativa di Ken Scott. Un artista a tutto tondo, pittore scoperto dalla collezionista Peggy Guggenheim, creatore di tessuti, designer che ha portato nel mondo della moda la sua passione per l’arte, per i fiori, per il colore. Scott fu il precursore dell’unisex e delle sfilate happening, i suoi abiti venivano indossati dall’ aristocrazia e personaggi dal calibro di Jacqueline Kennedy, Marisa Berenson e Monica Vitti. Nel volume riaffiorano anche i nomi dei fotografi di moda come Richard Avedon, Alfa Castaldi, Oliviero Toscani, Ugo Mulas e Maria Mulas. 

«Ai tempi era facile ritrovarsi a parlare con Yves Saint Laurent, Dolce e Gabbana e via dicendo... ma quando ho visto l’archivio mi sono innamorato, avevo una passione per Ken Scott. Lui odiava quando lo definivano stilista, ha sempre preferito la parola designer perchè secondo lui lo stilista selezionava le idee degli altri senza crearne di nuove. Io mi sono innamorato di lui proprio per la sua genialità e brillantezza» ha raccontato  Aldo Papaleo responsabile della Fondazione Ken Scott, «Ricordo ancora i suoi 8.000 disegni (2.000 sono esclusivi Mantero) che non venivano numerati bensè intitolati ad hoc. Nell'archivio si possono trovare le originali pitture su carta dell’artista, la biancheria per la casa, i mobili disegnati interamente da lui e perfino i colori campionati e ideati da lui stesso. Lavoriamo costantemente all'archivio proprio per questo, tenere in vita la firma Mantero grazie ai prodotti, non vogliamo assolutamente essere un museo».

Scorri verso il basso per scoprire di più sul nuovo libro di Ken Scott

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Nella prima foto: Valigie con fantasie Ken Scott. Foto di Milton H. Greene per “Life”, 16 giugno 1961. © Milton H. Greene © Joshua Greene Nella seconda foto: Racconti di Ise, 1967, disegno a tempera ©Archivio Fondazione Ken Scott
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Ken Scott con cornice di fiori di legno per il packaging del profumo KS. Foto di Renato Grignaschi per “Vogue Italia”, 1979. ©Courtesy Renato Grignaschi

KEN SCOTT "IL GIARDINIERE DELLA MODA"

"Il Giardiniere della Moda", così veniva chiamato Ken Scott, nacque nel 1918 a Fort Wayne, negli Stati Uniti e fin da giovanissimo ha manifestato una forte passione per la pittura, che lo portato a studiare a New York. Spirito libero e curioso, nel 1946 si trasferisce a Parigi e poi in Costa Azzurra, ai tempi il suo genere pittorico sposava le ricerche sull'astrattismo di Paul Klee, poi ha sviluppato con il tempo, è riuscito a formare il suo personale linguaggio figurativo. Tra i suoi soggetti preferiti c'erano i fiori, i suoi preferiti erano le rose cosmos, le ortensie, le dalie campanule, le viole, i papaveri, i girasoli e le peonie: «Ma ci sono anche gli acrobati, gli animali, i motivi marini, e fu anche il primo designer ad inserire il gatto nei foulard» puntualizza Aldo Papalino.

“Io conosco ogni foglia, ogni pistillo e ogni nervatura dei fiori. Bisogna trattarli come vivi” Ken Scott

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Alcuni tessuti floreali : Abigaille, 1981, Allegra, 1982, Bianca, 1969, Calendula, 1967, Cattleya, 1969, Felicità, 1969, Franca 2, 1970, Franca 2, 1970, Libellule, 1981, 1692, 1992, Bel tempo, 1988, Fulvia, 1975, Gagliarda, 1966, K 135, 1988, Kalinka, 1990, Kenny, 2001, Lafcadio, 1982 ©Archivio Fondazione Ken Scott

Nel 1955 si trasferì a Milano, e spinto dalle collaborazioni con le stamperie di Como, ed è proprio in quegli anni Sessanta fonda il marchio Falconetto (nda crea il marchio per non mischiare la sua arte con prodotti di natura commerciale) e rivoluziona il mondo dei tessuti e l’uso delle stampe. Ken Scott disegnava, colorava, stampava, creava colori, con i suoi virtuosismi. Poi l’arte di Scott si aprì anche il mondo del design con la produzione di mobili, piatti, lenzuola e altri complementi di arredo.

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Nella prima foto: Dettagli dello spazio della Fondazione Ken Scott presto Mantero: Divano di velluto con disegno Timotheos (1980); puff componibile di Nikolaus Goettsche con disegno Le Notre (1987); mobile con disegno Venere II (1980), lampada Gatto di Castiglioni per Flos. ©Guido Taroni. Nella seconda foto: Piatto in melamina di Mario Luca Giusti, con disegno Galla (1968). ©Guido Taroni

Il volume "KEN SCOTT" raccoglie 600 immagini di materiali provenienti dal suo archivio, gli scatti di Guido Taroni e le foto di grandi fotografi internazionali. I testi raccontano l’uomo e il designer attraverso le parole di autori che l’hanno frequentato e conosciuto e di autorevoli firme contemporanee della moda come Shahidha Bari, Federico Chiara, Pierre Léonforte, Renata Molho, Peter Smithers, Isa Tutino Vercelloni e Velascwo Vitali. 

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Nella prima foto: Cereghino, 1969, disegno (mista tempera e acquerello). ©Archivio Fondazione Ken Scott. Nella seconda foto: Ramme Margritte indossa un abito con disegno Cereghino (1969), collezione Ken Scott Cooks Something New!. Foto di Alfa Castaldi per “Vogue Italia”, marzo 1970. ©Alfa Castaldi.
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Nella prima foto: Figurino per collezione, Atmosfera Universo ©Archivio Fondazione Ken Scott. Nella seconda foto: Abito lungo in tela seta con disegno Durushewar (1986). ©Guido Taroni

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