Cannes 2025 e i look vietati sul red carpet: le mise-scandalo che hanno fatto storia
A Cannes si volta pagina. Il Festival del Cinema apre la 77esima edizione con un messaggio chiaro: sul red carpet non c’è più spazio per la nudità integrale, per le provocazioni gratuite (e per la sciatteria). Ma quanto può essere controllata la creatività dei designer?
Per la 77esima edizione del Festival di Cannes, l'organizzazione ha introdotto nuove linee guida sull’abbigliamento: i look più audaci della storia della kermesse, da Madonna a Bella Hadid
L’obiettivo sarebbe quello di contenere gli eccessi, secondo il Festival francese, che hanno segnato le edizioni recenti. Le nuove regole, comunicate ufficialmente ieri, escludono abiti trasparenti, scollature profonde e silhouette troppo ingombranti. La nudità visibile non sarà più ammessa sulla Croisette. Negli ultimi anni, Cannes è diventato un luogo di esibizione tanto quanto di promozione cinematografica. Il red carpet ha spesso privilegiato l’effetto immediato - trasparenze, tagli strategici, mise pensate più per i social che per la stampa - a discapito di una certa idea di formalità. La nuova normativa sembra voler correggere questa deriva, ricentrando l’evento sul suo carattere istituzionale.
Il nuovo dress code parla abiti lunghi, proporzioni contenute e materiali più coprenti. Per gli uomini resta l’obbligo dello smoking. Per le donne, anche i cocktail dress sono ammessi, ma solo previa approvazione. Le regole escludono anche scarpe sportive - come le sneakers indossate da Kristen Stewart nel 2016 -, abiti eccessivamente decorati o «di scena». La scelta solleva interrogativi. Come verrà applicata? Sarà uniforme? O subirà eccezioni per celebrity di primo piano e ambassador delle grandi case di moda - che sono per la maggior parte francesi?
La direzione ha dichiarato l’intenzione di mantenere una linea coerente. Ma l’efficacia del provvedimento dipenderà, come sempre, dal rigore nell’applicazione. In un momento in cui l’industria della moda è sempre più consapevole delle implicazioni politiche e sociali del vestire, la scelta di Cannes parla di un desiderio di controllo. E se è lecito che questo venga posto sul messaggio che il red carpet vuole trasmettere, è lecito che lo si imponga anche alla creatività?