Shopping list sostenibile: il patchwork
Tagliare, cucire, creare. Alla base di questi brand c'è la consapevolezza delle seconde possibilità dei vestiti. Basta agli sprechi, evvia i patchwork!
Il famigerato problema degli eccessivi rifiuti prodotti dell'industria della moda, ha spinto i marchi, sia quelli fatti in casa che quelli del lusso, a esplorare come trasformare da riciclo esistente in nuovi pezzi. Probabilmente l'esempio più notevole: la Maison Miu Miu, che ha annunciato nell'ottobre 2020 il lancio di una capsule esclusiva con 80 abiti unici riciclati, rimodellati da capi antichi. C'è anche lo stilista irlandese Jonathan Anderson, che ha recentemente lanciato la collezione Made in Britain , realizzata interamente con tessuti di scarto delle stagioni precedenti. Mentre i giovani designer come Emily Adams Bode e Gabriela Hearst hanno riproposto per anni vecchi tessuti, vedere le grandi etichette abbracciare la pratica ha innescato un notevole cambiamento nella sua percezione. Dopotutto, è stato dimostrato che i consumatori respingono sempre più i capi dispendiosi. Quindi l'upcycling è di moda? Sì, ma soprattutto è necessario.
Qui, 11 brand preferiti di L'Officiel, dal fantastico negozio multimarca spagnolo Les Fleurs Studio, ai funky Upsygals della Malesia, ai ritrovi di Manila come sull'Oceano.