La skate culture di Janne Saario
«Esiste un legame indissolubile tra architettura e skateboarding. Come le onde hanno creato il surf, così gli architetti hanno inconsapevolmente dato forma allo spazio d’azione degli skater». Questo il motto del finlandese Janne Saario, architetto, paesaggista e skater professionista che esplora (e ridisegna) le città con occhi “diversi”.
Rampe, corrimano e panchine diventano lo spunto per performance sportive ma anche un’occasione per ripensare gli spazi urbani in modo genuino, inclusivo e a beneficio di tutta la comunità. Indicato da Time come uno dei giovani innovatori che cambieranno il mondo, Janne progetta skatepark portando in città lo spirito libero e sostenibile delle foreste nordiche.
«Ho iniziato a praticare skate a 6 anni verso la fine degli anni 80 a Helsinki. All’epoca non esistevano aree dedicate per cui dovevamo continuamente cercare nuovi spazi come in una caccia al tesoro. Gli skater sviluppano un occhio nel trovare opportunità sempre nuove. Così quando ho scoperto che lo spazio urbano era disegnato da paesaggisti, ho deciso di diventarlo anche io».
Volumi sinuosi e concavi si alternano a colli, linee rette e spigoli ma anche gradini, bowl (cavità) e rampe. Superfici lisce di cemento si mescolano con aree verdi, elementi urbani e post-industriali. Nel parco di Olari nella città di Espoo, in Finlandia, una roccia parzialmente coperta dalla vegetazione emerge dalle rampe in modo armonico. In altri progetti, canali verdi collegano le piste ai parchi creando continuità tra natura e architettura.
«Immagino gli spazi urbani come luoghi costruiti dagli uomini a partire da materiali naturali. Vedo quindi molta natura nelle città. Inserisco spesso rocce e piante per contrastare e ridurre il più possibile l’utilizzo del cemento, che è uno dei principali ingredienti dei progetti. Cerco poi di riciclare anche elementi urbani, non solo per creare maggiore continuità visiva tra costruito e naturale ma anche in chiave sostenibile e responsabile».
Janne trascorre molto tempo immerso tra i boschi e le radure del Nord per trovare un equilibrio interiore e di progetto, e per rigenerarsi. «In Finlandia le foreste sono molto vicine alle città, è quindi molto facile trovare ispirazioni e portarle negli spazi urbani».
Il lavoro di Janne Saario prende anche in considerazione la tradizione e lo spirito originale dei luoghi. Per lo Steelpark di Luleå nel nord della Svezia, il land-skater ha reso omaggio alla storia industriale della città inserendo tubi, sfere e un secchio di colata in ferro di 25 tonnellate recuperati da fabbriche abbandonate. Nel parco di Örebro, sempre in Svezia, sculture di artisti contemporanei e paesaggio urbano circostante hanno ispirato l’organizzazione delle rampe e delle bowl.
La progettazione di uno skatepark non è semplice. A livello tecnico necessita di uno studio attento dei materiali e dei volumi ma anche di una direzione dei lavori precisa in ogni fase del cantiere, dal progetto su carta alla levigazione finale delle superfici in cemento. Ma non basta: bisogna infatti avere la tecnica e la passione di uno skater per valutare accelerazione e pendenze, garantire la giusta dose di adrenalina e prevenire situazioni pericolose.
«Uno skatepark può anche fare la differenza a livello sociale all’interno delle comunità e dei quartieri vicini. Si tratta infatti di progetti che creano spazi pubblici e invitano persone di tutte le età a vivere insieme la città».
Janne sta lavorando a un nuovo sito da realizzare ad Alta nella Norvegia settentrionale che ospiterà la bowl più a Nord del pianeta. «Il design è ispirato alle caratteristiche della roccia di cui sono fatte le montagne che circondano la città. Abbiamo anche scelto di utilizzare una rara pietra verde per creare un legame con le aurore boreali che spesso illuminano le notti di Alta».
Insomma, guardare le città con gli occhi dello skater è diventato un modo innovativo di ripensarle.
«Il mio sogno nel cassetto? Progettare un “giardino rock” per skater in Giappone».
Per maggiori informazioni www.jannesaario.com