Eros editoriale: in scena trasgressione ed erotismo
Era il 1945 quando il fotografo americano Bob Mizer fondò il suo studio, l'Athletic Model Guild (AMG). Poco dopo la pubblicazione della prima issue di Physique Pictorial il primo magazine omoerotico. Da lì, il fotografo collezionó una serie di immagini arrivando a sfiorare i 2 milioni di fotografie, pellicole cinematografiche e videocassette che ritraevano uomini, comprendendo anche una selezione di nudo maschile. Del resto “Sex always sells” ma ancora oggi dal modello archetipo di Physique Pictorial fioriscono nuovi magazine, pubblicazioni, prodotti editoriali e fanzine.
BUTT MAGAZINE
Una rivista dallo stile inconfondibile a partire dalla carta: interamente rosa, quasi a ricordare ironicamente la carta della Gazzetta dello Sport. Fondato nel 2001 dagli olandesi Gert Jonkers e Jop van Bennekom (ndr attuali direttori di Fantastic Man e Gentlewoman) Ogni issue era contraddistinto da una serie di interviste piccantissime eseguite senza filtri e senza il timore di risultar volgari. Da Marc Jacobs a Rick Owens ma anche Jhon Waters e Wolfgang Tillmans, a prender parte dei racconti di Butt non mancava nessuno.
CAP 74024
Una visione sofisticata e contemporanea. Antonio Moscogiuri Editor in chief di CAP 74024 fonda il suo magazine nel 2014.
Una pubblicazione editoriale indipente disponibile in versione cartacea worldwide ma anche online sul sito ufficiale. "CAP 74024 non è una rivista erotica, non è un catalogo d'arte e non è un libro sul costume. È un pensiero. Un pensiero che gira intorno all'eros, all'arte e alla moda. È difficile etichettarlo, solo perché è così diverso, a partire dal nome. Quasi impossibile da pronunciare o addirittura da ricordare." spiega Antonio Moscogiuri: "Tre macro aree che descrivono molti aspetti della vita quotidiana, aree che abbiamo voluto coprire attraverso la parafilia sessuale: il voyeurismo, il desiderio di osservare, senza essere osservati, tutto quello che ci sta accanto che una persona intende realizzare. La vita dell'altro diventa molto più interessante della nostra." Per utilizzare le sue parole "un viaggio attraverso immagini e parole che risvegliano il desiderio." proprio perchè tra i protagonisti di CAP 74024 ci sono Dita von Teese, Willehm Dafoe, Isabella Rossellini, Valeria Golino, Lina Wertmüller e Isabelle Huppert. Un prodotto editoriale estremamente fresco e contemporaneo.
THE SHY GUY
Nella descrizione si legge "It’s fun, it’s cute, but it’s hot 🔥 Fanzine with boys, naked ones 💁🏼". Con cadenza annuale la fanzine fondata da Benoit Bethume è un progetto editoriale semplice e ben costruito, le storie editoriali sono suddivise in sezioni di calendiaro solare in cui i protagonisti scattati posano prima vestiti e si spogliano fino ad arrivare al nudo integrale.
La grafica è essenziale con le illustrazioni erotiche dello zodiaco di Claire Detallante. Il profilo instagram è quasi una sfida alla censura, con immagini spinte e video che raccontano gli Astroboy scattati da Benoit Bethume. Da vera fanzine non mancano i poster allegati e il merchandising di magliette con le illustrazioni di The Shy Guy.
TOH! MAGAZINE
Fondato nel 2010 da Alex Vaccani e Marco Cresci, Toh! Magazine ad Ottobre è pronto a festeggiare il suo decimo anniversario. Un magazine online italiano ma di respiro internazionale nato alla base di un'esigenza: "Nel panorama italiano 10 anni fa non c'era nessuno che trattava tematiche LGBTQ+ e l'omoerotismo. Più se ne parla, più la comunità ottiene grandi risultati e non avendo trovato nessuno in Italia che raccontava questo universo in maniera dettagliata io e Marco abbiamo deciso di fondare Toh! Magazine." Il nome è un esclamazione italiana che racconta alla perfezione un immaginario sfacciatamente queer fatto di personalità che raccontano o provengono direttamente dalla cultura omosessuale. Oltre agli editoriali super kinky anche una selezione di interviste, articoli che raccontano il beauty di nicchia ma anche cinema, musica e arte. Tra i nomi di Toh! compaiono personalità dell'ambito musicale, attori e porno attori e artisti. Parfume Genius, Xavier Dolan, Terence Koh, Bryan Kenny, Colby Keller, Shamir, Mykki Blanco, Scott Matthew, Casey Spooner, Matthieu Charneau, Christine and the Queens, The Drums, Charlie XCX sono solo alcuni dei protagonisti raccontati con portrait editoriali ad hoc e interviste.
Come annunciato sul sito ufficiale per il decennio di Toh! Magazine sono in arrivo delle novità a partire da Ottobre.
DUNE
Con un editoriale scattato da Bruce La Bruce e il nuovo progetto editoriale guidato da Maria Luisa Frisa, direttrice del corso di Fashion Design and Mutimidia Arts dello Iuav di Venezia, approda sul panorama editoriale con un magazine di ricerca intitolato Dune. Il titolo è un chiaro riferimento all’opera epica filosofica e religiosa di Frank Herbert sotto forma di romanzo di fantascienza e al film diretto da David Lynch nel 1984. La rivista è uno strumento di ricerca in cui sono riportate analisi teoriche, spunti critici ed editoriali. Ogni uscita è monotematica, il primo numero riporta il titolo Dark Room, un tema che viene interpretato in senso lato (ovvero la camera oscura dei fotografi) ma anche il luogo d’incontro che ha a che fare con la cultura clubwear. Il titolo del primo numero, Dark Room, è un tema che supera i confini sematici di linguaggio che cambia a seconda della prospettiva con cui si intendono le cose. Infatti fa riferimento alla camera oscura (intesa in senso primario del gergo fotografico) ma anche il luogo d'incontro in cui sperimentare trasgressione ed erotismo.
HERCULES UNIVERSAL
Hercules Universal è un magazine indipendente londinese fondato da Francesco Sourigues nel 2006, una pubblicazione che offre un punto di vista differente, per i lettori contemporanei. Come si percepisce dal tiotolo un magazine per gli eroi contemporanei, uomini consapevoli di se stessi, della propria cultura e dell'universo romantico ma anche erotico che ci circonda.
VOYEURS JOURNAL
Un nuovo progetto editoriale LGBTQI+ nato durante l'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia covid-19. Un periodo particolarmente buio in cui il voyerismo ha dato i suoi frutti, aprendo il sipario a nuove interpretazioni e un nuovo significato della nostra curiosità. Un taglio editoriale documentaristico, sfacciato e dannatamente kinky trainato dall’esperimento di scattare editoriali in remoto: “Voyeur Journal è un progetto editoriale nato con la strategia di scattare da remoto durante il periodo di quarantena ed isolamento. Una visione voyeristica-digitale portata avanti durante l’emergenza sanitaria, in cui tutti osservavamo quello che succedeva all’esterno.” ha spiegato Ali Kiblawi fondatore del magazine, “Per raccontare la storia delle persone ritratte ho contattato fotografi provenienti da tutto il mondo” San Paolo, Beirut, Gerusalemme, Londra, Berlino e New York con l’obiettivo di creare una rete di connessioni worldwide. Sul sito ufficiale il manifesto racconta: "Voyeurs Journal esplora i nuovi comportamenti dell'industria editoriale: Stiamo diventando una società voyeuristica? I social media stanno finalmente mostrando il nuove interpretazioni e i suoi scopi di "osservare"? Come possiamo utilizzare questa strategia a beneficio dell'industria?".