Isabella Potì
Foto Alessandro Oliva
Styling Marta Oldrini
Isabella Potì (all’anagrafe Benedetta) ha lo sguardo liquido di chi è abituato a pesare ogni situazione a modo proprio, l’istinto dei vent’anni, ma un’anima antica cucita addosso. Ed è proprio questa dicotomia tra pesi specifici che ne caratterizza il percorso professionale e probabilmente il successo. Nata a Roma da padre leccese e madre polacca, fa presto ritorno nella “capitale” salentina che oggi assieme al suo compagno Floriano Pellegrino, ha portato sulle mappe gastronomiche d’Italia con il successo del ristorante “Bros”. Fame di novità e nessuna paura, dopo aver completato l’istituto alberghiero, appena diciottenne, parte per l’estero. A Londra lavora per circa un anno con Claude Bosi al bistellato “Hibiscus”, poi Copenhagen al tristellato "Geranium" e al "Mirazur" di Mauro Colagreco votato quest’anno quarto miglior ristorante al mondo dalla “50 Best Academy”; ma l’esperienza che le è rimasta nel cuore più di tutte è senza dubbio quella fatta lavorando in pasticceria per Martin Berasategui e Paco Torreblanca nei Paesi Baschi. Una valigia di esperienze che stimolano appunto in Isabella il desiderio di tornare a casa perché, come lei stessa afferma: «La multiculturalità è un processo naturale che appartiene alla crescita di ognuno di noi, tutto sta a salvaguardare nel contempo le proprie tradizioni e le proprie usanze: io lo faccio ogni giorno nel nostro ristorante che è un melting pot di culture e di nazionalità».
La sensibilità gastronomica nei suoi piatti è infatti un gioco sottile tra contenuto tradizionale e purezza dei sapori, tecniche consolidate e un occhio alla creatività soprattutto nella presentazione; l’intero menù di “Bros” si legge come una ricerca dei sapori salentini ormai dimenticati bilanciati con un tocco nordico nell’estetica e nella pulizia dei piatti. E sono gli elementi contrastanti come erbe selvatiche, agrumi e tabacco, che narrano, infine, il viaggio attraverso una terra affascinante. La cifra stilistica è da Millennial (la squadra è formata da talenti tutti sotto i trent’anni), dove l’intento non è più la scoperta di qualcosa di mai visto prima bensì la “riscoperta” di una forte identità regionale che fa da collante tra presente passato e futuro. In poco più di tre anni dall’inaugurazione di “Bros”, aperto inizialmente da Floriano e il fratello Giovanni (da cui il nome “Bros” - slang per “fratelli”), Isabella non ha ricevuto sconti da parte del compagno e la sua crescita professionale è stata organica e sudata, di pari passo al crescente successo del ristorante di cui ora è head chef e co-owner; d’altra parte è lei stessa a dichiarare che: «Dopo aver girato le cucine più importanti d’Europa, con la consapevolezza del nostro background siamo tornati a Lecce conoscendo tutte le difficoltà che il nostro territorio ci avrebbe riservato.
Siamo tornati qui soprattutto per tenere fede a quello che ogni giorno comunichiamo con la nostra cucina: il legame a ingredienti e tecniche che sono propri solo di questo territorio». Nel 2017 arriva inaspettata la consacrazione, seguita a ruota dalla stella Michelin: Isabella viene infatti menzionata nella lista dei “Best 30 under 30” di Forbes come una delle giovani chef più promettenti al mondo, scatenando un tumulto mediatico a cui seguono ospitate a “Masterchef Italia” come giudice e la partecipazione al nuovo format culinario “Il ristorante degli chef”, assieme al meneghino Andrea Berton e al francese, trapiantato in Italia, Philippe Léveillé. Un grande traguardo a cui Isabella risponde osservando che: «Gli articoli, le interviste, le apparizioni in tv, sono cose che facciamo con totale disinvoltura perché non ne siamo dipendenti. Sono una cuoca contemporanea e per questo cerco di sfruttare al massimo, ma allo stesso tempo con naturalezza, questo strumento». Traguardi importanti per una ragazza di soli 23 anni ma con le idee molto chiare per il futuro: all’orizzonte ci sono infatti una serie di progetti, personali e professionali, che la terranno occupata per tutto il 2019, in primis il matrimonio in arrivo con il compagno di cui dice: «È una scelta che abbiamo fatto assieme, con naturalezza ma meditata nel tempo: nonostante la giovane età siamo abituati a progettare tutto, dal lavoro alla vita privata. Come per la cucina non c’è una ricetta segreta, esiste solo il coraggio e lo sforzo di alimentare il rapporto giorno dopo giorno».
Non stupisce dunque l’ascesa della giovane chef nell’olimpo delle personalità femminili di spicco del nostro paese, onestà intellettuale e d’intenti fanno parte del suo carattere e quando viene interrogata riguardo le disparità uomo-donna in cucina risponde: «In cucina non ce ne sono, eviterei addirittura di parlarne perché trovo assolutamente stupido fare distinzioni di sesso nell’ambito gastronomico: non esiste lo chef uomo e lo chef donna, esistono solo gli chef. Nel nostro ristorante siamo 7 donne su 20 dipendenti». Per quanto riguarda invece il lavoro, Isabella pensa ad un’esperienza in Giappone, alla cui sensibilità si sente particolarmente vicina. Ha inoltre in programma un rinnovo totale di “Bros” a livello di concept sia per la cucina sia per la pasticceria, ma ci tiene a non svelarne i dettagli perché «l’effetto sorpresa è importante». E poi una collaborazione con la modella Chiara Scelsi, amica: «Tra noi c’è stato da subito un feeling pazzesco, esperienze simili e la voglia di riscatto. È grazie a lei se sono coinvolta in un grande progetto di giovani talenti femminili che si esprimono in vari campi professionali, tutte eccellenze».
Hair stylist Cristina Crosara@Greenapple.
Make up artist Bonnie Caria@Greenapple.
Assistente fotografo Paolo Leonori