Eleganza ribelle a San Babila e la sfilata uomo di Vivienne Westwood
Sartoria inglese con attitudine disinvolta milanese. Estetica punk di Vivienne Westwood by Andreas Kronthaler in scena al Bar Rivoli per il debutto alla Milano Fashion Week.
A sette anni dall’ultima sfilata maschile, Vivienne Westwood torna a calcare il palcoscenico del menswear e sceglie Milano per farlo, riaffermando il suo legame con la città che più di ogni altra incarna il concetto di stile maschile europeo. Il ritorno avviene in un luogo preciso: il Bar Rivoli, un punto d’incontro quotidiano per i milanesi, nel cuore di San Babila, a pochi passi dal flagship store del brand.
Non c’è nulla di nostalgico in questa collezione Primavera Estate 2025 di Andreas Kronthaler piuttosto, un’energia fresca e spavalda che prende ispirazione da secoli di scambi culturali tra l’Inghilterra e il Mediterraneo. Il risultato è una proposta che mescola con intelligenza la classicità sartoriale britannica con quel gusto leggermente disinvolto (e dichiaratamente milanese) per il dettaglio apparentemente trascurato ma studiato con precisione.
La silhouette è quella di un dandy punk contemporaneo, certo di sé ma mai rigido. I materiali raccontano una stagione calda e urbana: canapa leggera, suede lussuoso, tweed destrutturato, cotoni a righe e popeline vissuti. I capi sono attraversati da motivi floreali a inchiostro firmati dall’artista Dominic Myatt, che aggiungono un tocco di poetico disordine al rigore della costruzione sartoriale.
Il contrasto è dichiarato, come lo è sempre stato nel linguaggio estetico di Westwood: il punk non come forma, ma come postura, come rifiuto del conformismo dell’eleganza precostituita. L’uomo Westwood della Primavera Estate non cerca la moda, abita lo stile – un’affermazione di individualità che passa anche attraverso scelte tessili consapevoli e tagli pensati per durare nel tempo.
In un momento in cui il menswear oscilla tra la nostalgia e l’omologazione streetwear, Andreas Kronthaler propone un’alternativa netta: il guardaroba maschile come espressione di libertà e identità. Non si tratta di essere alla moda, ma di sapere chi si è – e mostrarlo, senza chiedere il permesso.