L'intimità in passerella. La sfilata di Valentino autunno inverno 2025
Alessandro Michele trasforma l'intimità in un teatro in movimento - «gli abiti dicono molto di ciò che siamo, ma in bagno, nudi allo specchio, siamo tutti uguali» -, dove l'abito oscilla tra protezione ed esposizione.
Il set design, che richiama bagni pubblici, diventa «un'eterotopia, uno spazio dove l'intimo e il collettivo si intrecciano», trasformando il rituale della cura in una performance di identità. Le tinte tenui, i velluti stropicciati e i bagliori metallici creano una tensione palpabile tra introspezione e rappresentazione, mentre l'atmosfera lynchiana che avvolge il podio dona alla produzione un'aura che è al contempo inquietante e sovversiva. Più che una semplice sfilata, Alessandro Michele compone qui un manifesto: «l'intimità non è un rifugio protetto, ma una scena in movimento, un luogo dell'apparenza dove l'"io" si reinventa incessantemente». Un'interpretazione contemporanea del lusso, in cui l'identità si fa spettacolo, sfidando le convenzioni della moda e della visibilità.