La collezione Autunno Inverno 2019-2020 di Valentino spiegata da Pierpaolo Piccioli.
Una Maison è definita da valori, ancor prima che da una estetica. La grazia della Couture è un tocco vero e umano che come un imprinting lascia il segno su ogni cosa. È il segno di Valentino, che fuori l’Atelier incontra la strada e definisce un nuovo codice. Anche la poesia, oggi, è per strada. Sui muri, arriva inaspettata ma proprio quando necessaria e chiede d’essere letta. Un’arte antica, profondamente umana e vera, cambia contesto ma non significato. Si apre, include. Diventa strumento per tutti. È in un movimento amoroso che Couture e poesia si incontrano, mantenendo il reale come orizzonte. Quattro poeti contemporanei - Greta Bellamacina, Mustafa The Poet, Yrsa Daley-Ward, Robert Montgomery - affidano riflessioni sull’amore ad una piccola pubblicazione: Valentino ON LOVE. All’amore guarda anche Jun Takahashi di Undercover, creando collage, sovrapposizioni e calembour iconografici che a loro modo sono poesie: abrasive, immediate. Pierpaolo Piccioli sutura le grafiche e i versi con lieve spirito di sintesi. Accoglie la stratificazione dei significati dentro una silhouette corta ed essenziale, lavorando parole e stampe, intarsi e nuance, materie e jacquard in composite armonie. Rompe il nero con il colore, scopre le gambe per metterle sui tacchi. Definisce un codice nel quale il lirismo della Couture cambia contesto, ma non significato. Si apre, include. L’amore è il legame che unifica tutto. Il più semplice ma anche il più complesso dei sentimenti invita a sciogliere la complessità nella purezza del sentire, lascia vibrare l’emozione nell’immediatezza. I segni si uniscono, leggeri. Si lasciano cogliere, impalpabili, come spore destinate a germogliare nell’immaginazione di ciascuno, a fiorire in pensieri che liberano la fantasia e il sentimento.