Fashion Week

Off-White e la pioggia di meteoriti per l’estate 2020

Virgil Abloh continua l’onda sport in chiave minimale
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Lo show si apre con una registrazione della voce della dottoressa Mae Jemison, la prima donna di colore a viaggiare nello spazio, a bordo della navetta spaziale Endeavour. Le sue parole, sull'importanza della creatività nella scienza e nelle arti, provenivano da una sessione di domande e risposte con giovani donne. Un monito ad affermare la propria forza come donne e individui anche grazie all’educazione è ciò che Virgil Abloh cerca di promuovere, anche grazie alla sua moda. Forme aerodinamiche, essenzialmente affinate a camicie, pantaloni e magliette, maglieria e abiti a tubino con taglio a sbieco, sincronizzati con la sensazione della stagione di eliminare l'eccesso, nonché l'ammirazione millenaria per il minimalismo degli anni '90.
Abiti da sera (o da sposa) in tessuto tecnico bianco, pantaloni combat e anorak in pvc su cui compare una stampa che ricorda le fiammate delle meteoriti. La sfilata s’intitola infatti “pioggia di meteoriti”, che scuotono e lasciano dei crateri circolari che Virgil ha scelto di riportare su lunghi guanti in pelle e cut out delle maglie e dei top, tanto quanto nelle borse a mano completamente concettuali, proprio per via delle grosse aperture circolari nel mezzo. L’effetto groviera compare anche su stivaletti e zeppe, tacco incluso. Forse anche un cenno affettuoso ai cappelli e ai caschi "Cheesehead" tradizionalmente indossati dai fan in occasione di eventi sportivi in ​​Wisconsin, dove è nato Virgil. Una collezione cosmicamente rilassata e minimal più che mai.

Lo show si apre con una registrazione della voce della dottoressa Mae Jemison, la prima donna di colore a viaggiare nello spazio, a bordo della navetta spaziale Endeavour. Le sue parole, sull'importanza della creatività nella scienza e nelle arti, provenivano da una sessione di domande e risposte con giovani donne. Un monito ad affermare la propria forza come donne e individui anche grazie all’educazione è ciò che Virgil Abloh cerca di promuovere, anche grazie alla sua moda. Forme aerodinamiche, essenzialmente affinate a camicie, pantaloni e magliette, maglieria e abiti a tubino con taglio a sbieco, sincronizzati con la sensazione della stagione di eliminare l'eccesso, nonché l'ammirazione millenaria per il minimalismo degli anni '90.
Abiti da sera (o da sposa) in tessuto tecnico bianco, pantaloni combat e anorak in pvc su cui compare una stampa che ricorda le fiammate delle meteoriti. La sfilata s’intitola infatti “pioggia di meteoriti”, che scuotono e lasciano dei crateri circolari che Virgil ha scelto di riportare su lunghi guanti in pelle e cut out delle maglie e dei top, tanto quanto nelle borse a mano completamente concettuali, proprio per via delle grosse aperture circolari nel mezzo. L’effetto groviera compare anche su stivaletti e zeppe, tacco incluso. Forse anche un cenno affettuoso ai cappelli e ai caschi "Cheesehead" tradizionalmente indossati dai fan in occasione di eventi sportivi in ​​Wisconsin, dove è nato Virgil. Una collezione cosmicamente rilassata e minimal più che mai.

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