Max Mara, la sfilata Resort 2025 a Venezia tra Oriente e Occidente
Tra maniche svasate e turbanti, Max Mara sfila nel Palazzo dei Dogi a Venezia. E a celebrare l'antico dialogo intessuto dalla città, crocevia tra Oriente e Occidente, capi ispirati dai viaggi di Marco Polo e dai marmi della Basilica di San Marco. In front-row Kate Hudson, Brie Larson e Yara Shahidi.
È il cammello ad aprire la collezione Resort 2025 di Max Mara a Venezia. Nelle versioni nero, bianco e marrone chiaro. Poi è la volta della seta, in tonalità sfumate, come quella che Marco Polo (ricorrono nel 2024 i settecento anni dalla morte) potrebbe aver portato dall'antico Giappone attraverso Constantinopoli. «Mi interessava esplorare la bellezza generata dall’incontro tra culture» ci spiega il direttore creativo di Max Mara, Ian Griffiths, «incarnato da questa città, che nel Medioevo fu crocevia tra oriente e occidente. La culla di quello che oggi chiamiamo lusso». Una sfilata che affascina per uno stile che mixa Oriente e Occidente.
I capispalla sono bold, dalle "robes de chambre" ai parka, passando per i trench e i tabarri. E poi ancora gli spolverini - spettacolari quelli in seta che in modo analogo agli abiti in velluto drappeggiato asimmetricamente, recano stampe ispirate ai mosaici di San Marco. Stampe che per il direttore creativo Ian Griffiths rappresentano un ritorno al passato. «La mia ultima collezione ai tempi della scuola era proprio ispirata ai mosaici di San Marco. La realizzai insieme ad una collega che frequentava il Manchester Polytechnic. Ho ritirato fuori dai cassetti quegli studi... è emozionante vederli in passerella qui oggi».
Grandi maniche svasate e a sbuffo, turbanti (realizzati in collaborazione con Stephen Jones il cappellaio preferito da Jean Paul Gaultier e Meghan Markle) e gonne a pannier in velluto sono i protagonisti di una sfilata che sembra ispirata dalle grandi tele del Bellini o del Carpaccio conservate presso le Gallerie Accademia. Dipinti che raccontano visivamente l'incontro (e talvolta lo scontro) tra culture differenti, tra Occidente e Oriente, due realtà messe in comunicazione continua grazie al ruolo centrale di Venezia nel sistema politico medievale e dei secoli a venire.
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