Day 1 Paris Fashion Week con Marine Serre e Koché
Marine Serre
Marine Serre ne ha fatta di strada da quando nel 2017 ha fondato il marchio che porta il suo nome e ha vinto l’edizione del LVMH Prize di quell’anno. Ora ha un atelier di prestigio e quattro linee per distinguere al meglio le diverse tipologie di prodotto, ma non si è lasciata addomesticare dalle sollecitazioni commerciali. Anzi prosegue spedita nella sua definizione di una moda responsabile, basata il più possibile sul riutilizzo di materiali già esistenti. Il look che sfilano di certo hanno un debito di ispirazione verso la Maison Margiela, dove Serre ha militato prima di lanciarsi nel suo progetto. Ma dimostra una padronanza tutta sua nel patchwork di materiali, spingendo quanto basta sull’acceleratore delle sperimentazioni.
Koché
Christelle Kocher regge bene lo stress creativo di disegnare contemporaneamente per il suo brand Koché e per Emilio Pucci, con cui ha lanciato nei giorni scorsi a Milano il primo capitolo del nuovo corso del marchio, affidato a più voci. La stilista, vincitrice dell’Andam Prize nel 2019 è in realtà anche alla guida della maison Lemarié, uno degli atelier dedicati alle lavorazioni haute couture dell’orbita Chanel. E per Koché manda in passerella a Parigi una collezione tosta, iconoclasta e allo stesso tempo sofisticata, proprio come piace a lei: un efficace riassunto di tutte le sue esperienze di stile. Si diverte a mettere insieme denim, balze e ricami. Crea dei patchwork bordati d’argento, fedele al principio di upcycling. Lavora coi pizzi, montandoli insieme a contrasto, per un effetto punkish-chic. Il tutto ottimamente prodotto, grazie alla partnership stretta sul finire del 2019 con Staff International del gruppo Otb.