Sono passati tanti anni da quando un ragazzino di provincia, Olivier Rousteing creative director di Balmain, ballava ascoltando le Destiny’s Child, Britney e Christina Aguileira. I ricordi dei cd scratchati a forza di ascoltarli e quei look sexy con ampi scolli, giacche jeans croppate e lunghi abiti a trapezio in seta e maxi gioielli. Gioielli che debuttano per la prima volta anche in versione sostenibile. Gioielli e decori degli abiti più scintillanti sono stati infatti realizzati con la collaborazione di Diamond Foundry, azienda la cui produzione è interamente senza emissioni carboniche. Il sartoriale delle giacche over con spalline pronunciate, il trademark della maison, sono abbinate a pantaloni stretti che si aprono sul fondo a zampa larga dal vibe settanta. I riferimenti spaziano anche negli anni 80’ con tutine a vita alta e cagoule à la Grace Jones, realizzati in seta nera e arancio o a righe bianche e nere, accompagnati da giacche tuxedo oversize. Le camicie sempre con le spalline di volume, si accompagnano a pantaloni cinque tasche a sigaretta tavolta con un gamba tagliata effetto body. Una parte molto importante è dedicata alle geometrie sessanta, per abiti in cui grossi cerchi in pietre dure sono inseriti negli abiti come decoro, mettendo in risalto gli scolli. Le stampe sono optical e giocano a disegnare graficamente la silhouette: dal più classico degli abbinamenti, il bianco e il nero, fino a giallo e nero, blu e verde. Per tutte le uscite sandali cut out sul davanti in tutta la gamma cromatica dello show: bianco ottico, nero, blue elettrico, rosso fuoco e giallo limone, gli occhiali rettangolari da clubber e borse matellasse o frangiate con catene colorate a contrasto. Questa collezione così eclettica e pop, segna per Balmain anche un’altra novità, il lancio della linea di cosmetici in collaborazione con Kyle Jenner. Una collezione tra le più complete di Olivier, con un allure divertente e una ricchezza espressiva oltre che di materiali.