Un pomeriggio a Firenze per visitare Gucci Garden Archetypes
Come passare un pomeriggio alternativo a Firenze? Perdendosi nel multisensoriale Gucci Garden Archetypes. Scopri di più sulla nuova mostra curata da Alessandro Michele
Nella splendida cornice di Piazza della Signoria a Firenze, una chicca imperdibile è sicuramente il Gucci Garden: luogo dai molteplici usi, che celebra la nota Maison di moda italiana. Un’area espositiva che traduce in piacere per gli occhi la dialettica del direttore creativo Alessandro Michele. Inaugurato nel 2015, quest’anno la location cambia pelle e si trasforma in un letterale archivio. Un’esperienza multisensoriale che abbraccia la filosofia del brand e regala al pubblico una completa immersione nell’universo Gucci. Immagini, profumi, installazioni, colori e vestiti: Gucci Garden Archetypes, che apre a Maggio, non ha ancora finito di stupire e richiama da tutto il mondo folle di curiosi che, con telefono in mano, vogliono essere trasportati all’interno di questo mondo così atipico.
Gucci Garden Archetypes, fruga tra diversi mondi, scovando molteplici ispirazioni tratte da numerosi panorami artistici : musica, arte, viaggio e cultura popolare, si susseguono fra loro in ordine sparso, ognuno richiamando una campagna Gucci specifica. Sì perché, grazie ad un succedere di corridoi e stanze, sapientemente collegate fra loro, il pubblico ripercorre in maniera carismatica e non convenzionale le 15 pubblicità più clamorose della Maison. Da quella audace e brillante dei rossetti Gucci Beauty alla casa di specchi protagonista della Cruise 2016, l'intera esperienza (Instagram-approved ovviamente) è un vero tuffo tra i ricordi.
Il tocco di classe di questa avventura? Nell'aria aleggia il profumo di Gucci Bloom, un paradiso floreale che ammalia l'olfatto.
"Ho pensato che fosse interessante accompagnare le persone in questi primi sei anni di viaggio, invitandole a percorrere un attraversamento nell'immaginario, nella narrativa, nell'inaspettato, nel colpo di scena, nel luccichio”, racconta Alessandro Michele, creative director e curatore della mostra. “Ho creato un parco giochi delle emozioni che sono le stesse delle campagne pubblicitarie, perché proprio queste sono il racconto più esplicito della mia visione".