Salem Mitchell (Gemelli)
Photography by Micaiah Carter
Fashion by Julian Antetomaso
Malgrado la sua ascesa sia iniziata sui social media, Salem Mitchell non pensa che Internet sia privo di difetti. «La gente sa essere davvero cattiva con la scusa dell’onestà», dice la giovane originaria di San Diego. (Nel 2016 postò su Twitter una sua foto accanto a una banana a macchie nere, dopo che alcuni hater avevano paragonato le sue ormai famose lentiggini a un frutto troppo maturo: lo scatto fece il giro del web, tanto che l’agenzia Ford Models decise di reclutarla). «Se non hai un contatto reale con le persone, magari pensi che non sia necessario trattarle con gentilezza», prosegue. Salem Mitchell ha solo 21 anni, ma ha una proprietà di linguaggio che la fa sembrare molto più saggia della sua età. Nonostante gli episodi di cyberbullismo che l’hanno vista coinvolta, sa cogliere anche il lato positivo delle piattaforme online. «Abbiamo la possibilità di conoscere persone diversissime, di interagire e comunicare con loro, di condividere i nostri ricordi», spiega Mitchell, che su Instagram vanta un seguito di 330 mila follower. E anche se «i social sono il principale elemento di congiunzione» tra vita professionale e privata, soprattutto per le tante persone che lavorano in campo creativo, la giovane californiana crede che sia importante «prendersi una pausa dai media ogni tanto, perché spesso possono diventare un’estensione del lavoro». E confessa: «È una cosa contro cui combatto anch’io».
Nel giro di pochi anni, la sua fama si è espansa ben oltre i confini dei suoi account: è apparsa nei video musicali di artisti quali SZA e Cardi B e ha lavorato con GAP, Converse e Savage x Fenty by Rihanna. «Ho lavorato con alcuni dei personaggi che ammiro di più», sottolinea Mitchell in preda all’entusiasmo. Per gli impegni futuri, l’ex ballerina spera di poter «dimostrare di essere molto più di un viso con le lentiggini e condividere con il pubblico la mia vera natura». Se da un lato sembra diventare una presenza sempre più solida nel mondo della moda, dall’altro spera di portare alla ribalta non solo se stessa, ma anche un tema che le sta molto a cuore: «Mi piacerebbe vedere più inclusione, senza che se ne parli così tanto», dice, spiegando che l’inclusione non dovrebbe essere «un’iniziativa di facciata» o un atto puramente dimostrativo, bensì la normalità. «L’inclusione è positiva di per sé, ma un approccio di questo tipo potrebbe migliorare ulteriormente le cose».