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Gli 80 anni di Oliviero Toscani celebrati con un libro e un documentario

Si sono festeggati da poco gli 80 anni di Oliviero Toscani. Un libro edito dalla Nave di Teseo "Ne ho fatti di tutti i colori: Vita e fortuna di un situazionista"  e il documentario "Oliviero Toscani. Chi mi ama mi segua", presentato in anteprima in Triennale, celebrano il grande fotografo milanese.

Autoritratto di Oiviero Toscani.
Autoritratto di Oliviero Toscani.

Triennale Milano, ha celebrato attraverso due giornate di incontri il 4 e il 5 marzo, gli ottant’anni di Oliviero Toscani. Proprio partendo dal libro autobiografico "Ne ho fatti di tutti i colori: Vita e fortuna di un situazionista" e la visione in anteprima del documentario "Chi mi ama mi segua", con la regia di Fabrizio Spucches e la collaborazione di I Wonder Pictures, si sono ripercorse le tappe della vita e della carriera del fotografo milanese. Tantissimi ospiti insieme, vecchi amici, collaboratori, figure del mondo dell’arte, della cultura, dell'imprenditoria, del giornalismo e della moda hanno analizzato e raccontato la poetica fotografica e la complessità narrativa del lavoro di Toscani.

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"La Moda", 1986

"Io non ho nessuna idea, ma non ho paura di guardare. Tutto il mio lavoro è stato questo, tutta la mia vita. Finchè guardando il cielo, non noterò due nuvole identiche, io continuerò a osservare, fiducioso che qualcosa mi cadrà in testa e mi colpirà." 

-Oliviero Toscani

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Con David Bowie, Matt Damon, Monica Bellucci, Robert De Niro, Lucio Dalla e Lina Wertmüller, Achille Lauro, Naomi Campbell, Vittorio Sgarbi, Christo, Valentino Rossi, Maurizio Cattelan, Sebastião Salgado.

 Il libro "Ne ho fatti di tutti i colori: Vita e fortuna di un situazionista" 

Dopo una prima biografia del 2012, esce ora il libro autobriografico di uno dei più grandi fotografi contemporanei. Schierato, pop e irriverente: in più di 250 pagine si raccontano circa 50 anni di attività di Oliviero Toscani. Dagli studi d’arte a Zurigo, all’avventura da esordiente sfrontato negli Stati Uniti, alle feste con Andy Warhol, fotografando Muhammad Ali, il fotografo italiano ha imposto un nuovo modo di raccontare la bellezza, le prime campagne pubblicitarie in cui rompe ogni regola portando una ventata di aria fresca e sconvolgendo i benpensanti: il libro ripercorrere la carriera e la vita di Toscani, attraverso la suo obbiettivo fotografico. Una lente che zoomma sulle cose e sulle persone, sulle situazioni (anche politiche) sulle dicotomie, sulle contraddizioni del mondo della moda.

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"Ne ho fatti di tutti i colori: Vita e fortuna di un situazionista" edito dalla Nave di Teseo e in vendita in tutte le librerie dal 24 febbraio.

Il film "Oliviero Toscani. Chi mi ama mi segua"

Nel documentario della durata di 90 minuti con la regia di Fabrizio Spucches e in collaborazione con I Wonder Pictures che sarà presto nelle sale, Olivero Toscani si racconta in una lunga intervista sulla sua vita privata e lavorativa. In un primo piano in bianco e nero affronta un viaggio nel tempo attraverso fotografie di archivio e aneddoti, famiglia e amori, interviste e scoop, pubblicità e backstage, provocazioni e critiche, personaggi e fatti che hanno influenzato e alimentato la vita e i sogni del fotografo.

Oliviero Toscani ha lavorato con tanti magazine di moda a Parigi, Milano, Londra e New York. Ha creato l’immagine e l’identità di United Colors of Benetton, con cui ha collaborato dal 1982 fino al 2000 e poi nuovamente dal 2018 al 2020, realizzando e sensibilizzando con alcune delle campagne pubblicitarie più famose di sempre. L'immagine è per lui centrale sin dall'infanzia, il padre era fotoreporter del Corriere della Sera, diventando poi per Toscani strumento centrale per parlare di problemi sociali, integrazione e uguaglianza (il confronto tra bianco e nero è uno dei temi più ricorrenti nelle campagne pubblicitarie del fotografo, alcune anche molto provocatorie). Oggi il lavoro di Oliviero Toscani si ricorda anche come shockvertising; non c'è dubbio che alcuni suoi spot e campagne abbiano disturbato, nonchè ricevuto negli anni anche dure critiche. Ricordiamo l'ultima che fece molto discutere nel 2018, non appena era tornato a lavorare con Benetton, quando scelse una foto Ansa di migranti per una campagna.

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La pubblicità per Jesus Jeand del 1973
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