Magdalena Suarez Frimkess @ Kaufmann Repetto New York
Prima, ha sempre lavorato con il marito, Michael Frimkess, ceramista losangelino conosciuto al Clay Art Centre di Port Chester. Le loro creazioni sono nelle collezioni di istituzioni come il Museo delle Arti e del Design o lo Smithsonian. Suarez Frimkess è nata a Caracas, orfana all'età di 8 anni, si è poi iscritta alla Scuola di Arti Plastiche che ha lasciato senza terminare perché ha fatto due figli con il suo primo compagno. Quando i bambini sono cresciuti ha ripreso a studiare pittura e scultura presso l'Università Cattolica di Santiago dove ha conosciuto tanti artisti tra cui il californiano Paul Harris che la definì, in un articolo del 1962, “la più talentuosa scultrice che lavora in Cile”. Poi vinse la borsa di studio per gli Stati Uniti, conobbe Frimkess e si trasferì con lui a Los Angeles, a Venice. È lì che Suarez Frimkess crea i suoi vasi sottomarini. Le sue forme sono più scultoree che funzionali, oggetti d'uso quotidiano inutilizzabili: bicchieri ondulati, ci si taglierebbe la bocca, chiusure dei portaoggetti che non combaciano, ci sono gli spifferi. Scatolette con facce buffe, sorridenti, o con la bocca a cuore, portacenere con cavalieri, tazze come ritrovate in una buca scavata da un bambino secoli fa, sbeccate. Opere piccole, brillanti: l'artista applica gli smalti come una vernice in un processo che somiglia al cloisonné. Sembra di stare in un piccolo paesino, assolato, deserto. È altrettanto probabile vedere su uno dei suoi pezzi Mickey Mouse che balla il jitterbug e uno scenario bucolico greco antico. Due amanti in una posizione del Kamasutra dai contorni blu, lui ha gli occhi chiusi, lei guarda lo spettatore, circondati da una cornice di conigli bianchi, fiori, pesci, uccelli dal becco rosso, grate. Poi tutti i personaggi dei cartoni che festeggiano, il pop del pop, Betty Boop, Popeye, Superman e una Minnie longilinea, vestita con abiti tradizionali, che, però, tiene fra le mani una borsa di Prada.
Valeria Montebello