Il normcore di Junya Watanabe
Un omaggio alla normalità quotidiana. In casa Junya Watanabe è tempo di normcore. E partendo da concetto semplice («Nowhere man... questo è un uomo che non appartiene a nessun luogo») il designer nipponico, pupillo e discepolo di Rei Kawakubo, porta sotto o riflettori un guardaroba semplice e tranquillo. Punteggiato di collaborazioni eccellenti con Levi's, New Balance e Carhartt o Canada Goose. Ma anche animato da alcuni progetti speciali, come quello con l'Amsterdam tulip museum, il cui logo compare sulle giacche-camicia in tessuti antivento. O quelle con i ristoranti St. John e Fiakerikajen senza dimenticare quella con la pubblicazione Civilization per le sue grafiche. Indosso la semplicità del quotidiano tra giacche easy, camicie sai patch a contrasto, pantaloni semplici e cappottini lineari, bermuda cittadini e jeans old style, gilet da turista e magliette dalle grafiche graffito. Indosso un accessorio passe-partout: una bisaccia a tracolla o una shopper di tela semplice con una scritta, Man, semplice e chiara anche quella. Come la T-shirt che strilla a gran voce io messaggio di stagione: bianca immacolata ha un grande occhio sul davanti e una scritta elementare: The real.