Da quando sono approdati come Creative Director del brand nel 2017, Lucie e Luke Meier hanno esplorato con cura il minimalismo tipico della maison, nell’architettura e nella purezza delle linee. Per l'estate il duo ha dato alla collezione una mitigata fluidità, una disinvoltura nelle rigide camicie con scollo a V in cotone giapponese con una scollatura aperta e variazioni sul tema djellaba. Le giacche in lana estiva over avevano risvolti sottili e dentellati piegati verso l'interno, le linee sono quindi asciutte ed essenziali, ma spuntano aggiunte inaspettate come cinghie che circondano le braccia, una fascia premio indossata sotto le giacche che incuriosisce. Imponenti frange decadenti si estendevano lungo i lati delle maglie, spesso lunghe fino a terra, quasi fossero un tratto distintivo di questo guardaroba di pezzi formali dalla chiara influenza orientale. La palette neutra di bianchi, neri e sabbia, ha punti colore bordeaux per il maxi coat a uovo in pelle, o per la stampa floreale di un top senza maniche e il blue Klein che adorna il bordo delle slippers rasoterra o i lunghi sarong in cotone. Lo show si conclude con una rassegna elegante di pigiama-look con camicia pantalone o sarong-pantalone a fantasia multi-righe e la presenza di grandi borse bicolori e stivali con suola carrarmato. L'invito della sfilata di Jil Sander era accompagnato da una bustina piena di quelli che sembravano grandi tartufi di cioccolato, che in realtà erano "seed bombs". Una volta innaffiati, in una pentola o nel terreno, questi semi germogliano quasi immediatamente dando vita a naturali infiorescenze verdi in maniera spontanea, così come è spontanea la naturale eleganza dell’uomo Jil Sander, i cui capi dai volumi generosi suggeriscono una rinnovata voglia di lusso facile, che lascia da parte rigidità e costrizioni