La Dea
La Citroën DS - in francese "Déesse" ovvero Dea - fu presentata al salone di Parigi del 1955. Roteava su una piattaforma girevole, affinché il pubblico potesse ammirarne la linea scolpita da Flaminio Bertoni, già autore - tra le altre - della Traction Avant e della 2CV. Fu un successo, arrivarono più di ottantamila ordini in pochi giorni. La Dea affascinò anche Roland Barthes che, a due anni dal lancio dell'iconica vettura d'oltralpe, scriveva in Miti d'Oggi: “La nuova Citroën cade manifestamente dal cielo nella misura in cui si presenta da principio come un oggetto superlativo".
La Dea in terra aveva sospensioni idrauliche, servosterzo, servofreno, cambio semiautomatico e frizione al volante. Fantascienza. Era comoda e spaziosa: in una celebre immagine, Gina Lollobrigida ne dimostra la mirabile capienza davanti ad un infitnito set di valigie. La DS era famosa per riuscire a viaggiare anche senza una ruota e, proprio grazie a questa sua peculiare qualitò, salvò il generale De Gaulle dall’attentato che subì nel 1962.
William Klein la ritrasse a scopo pubblicitario per ben due volte, una delle quali con la Grande Mela a far da sfondo. Oggi una DS19 è esposta permanentemente al MOMA.
Nel 1969 Helmut Newton realizzò, in esclusiva per Citroën Italia, una serie di scatti per un’elegantissima brochure di vendita. In quell'occasione portò una DS21 in spiaggia e le modelle vestivano abiti metallici creati da Paco Rabanne. Purtroppo né l’agenzia pubblicitaria, né tantomeno Citroën Italia hanno conservato una copia delle lastre originali; la brochure è un pezzo molto ricercato, sia per la sua estetica esclusiva che per la sua tiratura limitata a mille esemplari.
La Dea, quando ancora era un prototipo, fu simpaticamente ribattezzata “ippopotamo” per la similitudine, a cofano aperto, all’mammifero africano sbadigliante; in Italia la preferimmo chiamarla invece “Squalo” ed era, nel celebre fumetto delle sorelle Giussani, l’auto dell'ispettore Ginko, nemico giurato di Diabolik.