L'influenza di Peter Lindbergh sulla fotografia di moda
In breve tempo l'industria della moda si innamorò del fotografo polacco Peter Lindbergh. Il suo arrivo ha rovesciato nettamente i canoni della fotografia di moda degli anni '80 e '90 realizzando inoltre la prima copertina Vogue US guidatato dalla allora nuova direttrice Anna Wintour. Gli scatti con protagoniste Cindy Crawford, Kate Moss, Christy Turlington, Naomi Campbell e Linda Evangelista hanno contribuito (inconsapevolmente in quel momento) ad affermare quella famigerata generazione di top model. Peter ha segnato un prima e un dopo nella storia della fotografia di moda ed oggi lo ricordiamo con nostalgia. Spettacolare il suo scatto che ritrare le top nella sfilata Versace primavera estate 2018. Attualmente ci sono molti fotografi che seguono lo stile di ripresa di Lindbergh, con telecamera analogica, prevalentemente in bianco e nero e senza ritoccare le immagini, se possibile.
Nel 2002, Pirelli lo ha scelto per il suo famoso calendario. A differenza degli altri fotografi che preferiscono modelli e fanno uso di photoshop, Lindbergh ha fatto qualcosa di diverso. Si è concentrato sulle attrici e ha deciso di mostrare come sono realmente, lungi dall'essere perfette come Hollywood le presenta. E' stata un'opera di grande successo.
Nel 2017 ha ripetuto l'esperimento. Questa volta con donne come Julianne Moore, Alicia Vikander, Charlotte Rampling, Penelope Cruz, Uma Thurman e Kate Winslet. Il messaggio era identico al precedente: rappresentare la bellezza delle donne lasciando da parte l'ossessione della società per la giovinezza. Queste immagini si trovano in Shadows on the Wall, il nuovo libro edito Taschen che contiene una selezione di 400 fotografie, un promemoria nell'era di Instagram in cui ciò che risalta è l'uso di applicazioni per perfezionare un selfie.
"La bellezza mi ha sempre annoiato. Sono interessato a ciò che è potente e reale." Peter Lindbergh
Immagini per gentile concessione Taschen.