Fashion

Lyna Khoudri: talento, premi e progetti futuri tra cinema, serie TV e impegno sociale

Protagonista di film sul conflitto tra radicalismo islamico e società civile, francese come algerina, lattrice viene da un anno  di riprese non stop. E  sogna di riprendere la vita normale e non dover più sentire la sveglia.

Lyna Khoudri in cover indossa un total look CHANEL e CHANEL HAUTE JOAILLERIE
Lyna Khoudri in cover indossa un total look CHANEL e CHANEL HAUTE JOAILLERIE

Text by FABIA DI DRUSCO
Photography ERIC GUILLEMAIN
Styling GIULIO MARTINELLI

Nata in Algeria nel 1992 e trasferitasi con la famiglia (la madre insegnante di violino, il padre giornalista) in Francia quando aveva appena due anni, Lyna Khoudri si iscrive al Teatro nazionale di Strasburgo prima di iniziare una carriera nel cinema con “Les bienheureux” del 2017 per cui viene premiata a Venezia Orizzonti. Tre anni dopo “Non conosci Papicha” di Mounia Meddour le fa vincere il César come miglior promessa e la fa amare da un pubblico che esce dalle sale sotto shock per la fine atroce di un gruppo di ragazze colpevoli di aver organizzato una sfilata (e rivendicato le proprie libertà) nonostante le intimidazioni e le pressioni della società algerina fine anni ’90. Wes Anderson la vuole in “The French Dispatch”, Cédric Jimenez ne fa la coprotagonista di “Novembre”, il film con Jean Dujardin sulla caccia ai terroristi nei giorni successivi alla strage del Bataclan. Poi è Constance Bonacieux, l’amore di D’Artagnan, nei due film sui tre moschettieri con Eva Green, Vincent Cassel, Romain Duris e Louis Garrel, e nel ’22 ritrova Mounia Meddour che la dirige in “Houria”...

L’OFFICIEL ITALIA: La tua filmografia è molto densa. A quali film sei più legata?
LYNA KHOUDRI: Difficile dirlo, sono stati tutti importanti. Direi “Novembre”, perché ha comportato la mia seconda nomina al César, il film di Wes Anderson perchè è stato il mio primo film americano, “I tre moschettieri-D’Artagnan” perché è stato il mio primo film in costume.

LOI: Dove ti vedremo prossimamente?
LK: Nella serie su Antonin Carême, l’uomo che ha inventato l’arte della cucina in Francia all’epoca di Napoleone, tratta dal libro di Ian Kelly e diretta da Martin Bourboulon, il regista de “I tre moschettieri”. E in “13 jours 13 nuits dans l’enfer de Kaboul”, diretto sempre da Bourboulon, sull’evacuazione dell’ambasciata francese a Kabul nell’agosto 2021 dopo la presa di potere da parte dei talebani, che abbiamo girato in Marocco. nei due film sui tre moschettieri con Eva Green, Vincent Cassel, Romain Duris e Louis Garrel, e nel ’22 ritrova Mounia Meddour che la dirige in “Houria”...

finger person dress formal wear handrail evening dress portrait fashion adult woman
Top e gonna lunga di jacquard, con bottoni gioiello e cintura in metallo, CHANEL; sul viso Les Beiges Touche de Teint, CHANEL BEAUTY


LOI: Molti dei tuoi film toccano temi caldi e momenti cruciali della storia recente e dello scontro tra islamismo radicale e la società francese… Sei particolarmente attratta da questo tipo di progetti?
LK: Non si cambia il mondo con i film, ma farsi carico di una riflessione, affrontare soggetti tabù e un grande trauma collettivo mi sembra importante.

LOI: Chi sono i tuoi registi preferiti, con cui sogneresti di lavorare?
LK: Non c’è un regista con cui “sogno” di lavorare. Ho adorato “La conspiration du Caire” di Tarik Saleh, amo Abdellatif Kechiche, ho provato un piacere sincero nel vedere un film come “Triangle of Sadness” di Ruben Ostlund, ma mi interessano molto anche i registi ai primi film, per quel senso di freschezza che trasmettono.

LOI: Una curiosità, sul tuo profilo Instagram ho visto tanti like di Nadia Tereszkiewicz. Siete molto amiche?
LK: Siamo molto simili, a volte mi sembra di specchiarmi in lei, abbiamo la stessa età, la stessa sensibilità, anche lei ama la danza. È infinitamente divertente e gentile, mi mette voglia di vedere i suoi film.

photography face person portrait finger hand adult female woman accessories
Abito di tweed con cappuccio e bottoni gioiello e manchette in metallo con logo, CHANEL; Mise en beauté con Poudre illuminante visage Diamond Dust, collezione Holiday Make Up e N°5 L’Huile Or Beige, collezione Holiday Parfum, CHANEL BEAUTY


LOI: Ci sono attrici che hanno rappresentato per te in qualche modo un modello?
LK: Gena Rowlands, una grande attrice dalle performances perturbanti. E Isabelle Adjani. “Possession” e “Camille Claudel” sono film che mi accompagneranno per tutta la vita. Ne “L’empire”, il film di Bruno Dumont Orso d’argento a Berlino con Fabrice Luchini, dovevo interpretare una scena di possessione per cui ho rivisto decine di volte l’interpretazione dell’Adjani nel film di Zulawski.

LOI: Cosa pensi di Imane Khelif, la campionessa di boxe algerina, oro alle Olimpiadi parigine?

LK: Sono molto fiera del suo percorso, perché tutti questi tentativi di destabilizzare qualcuno in quel modo, con la gelosia, l’infondatezza e altre tecniche da gente davvero piccola, rendono la sua vittoria ancora più bella.

LOI: Quanto è importante per te l’abito di scena per entrare nel personaggio?
LK: L’abito fa il 50% del personaggio, se il costume non funziona lo sento subito e posso passare dieci giorni a ripetere: "non sono le scarpe giuste”. Mi piace molto lavorare con i costume designer, ad esempio per “Novembre" ho molto insistito perché normalmente le donne velate non vengono mai rappresentate in modo fashionable, mentre basta vedere come portano il velo tante ragazze a Parigi o a Milano per rendersene conto. Ho presentato tutto un mood board alla costumista perché studiasse una rappresentazione senza clichè, e sono fiera del personaggio moderno che è venuto fuori.

coat dress adult female person woman lady walking fashion formal wear
Giacca e gonna di tweed con bottoni gioiello, cintura di metallo, bracciali e slingback in gros-grain e vernice, CHANEL


LOI: Sei ambassador Chanel, come è nato il tuo rapporto con la maison?
LK: È stato un incontro naturale, avvenuto nel contesto di César Révélations di cui Chanel è partner, mentre la prima volta che abbiamo lavorato insieme è stato per i Rendez-vous littéraires con Charlotte Casiraghi. Il rapporto del brand con il cinema è così forte, da Cannes al Festival Lumière di Lione a Deauville, che mi sento molto legittimata nel mio ruolo.

LOI: Il tuo pezzo Chanel preferito?
LK: Una borsa da cui non mi separo mai, un modello con la bandoliera in vero legno presentato alla sfilata Métiers d’Art di Dakar, la prima volta di Chanel in Africa.

LOI: Prima hai accennato ai Rendez-vous littéraires, leggi molto?
LK: Ho fatto la maturità classica, per cui ho letto moltissimi libri, e quando studiavo a Strasburgo ho letto tutto il teatro. Dopo leggere è diventato più difficile. Un libro che ho adorato è “Sorcières” di Mona Chollet, un altro che mi ha accompagnato per tutta la vita e di cui ho registrato il podcast è “Kif Kif domani” di Faiza Guène, su una ragazzina marocchina della banlieue parigina. Qualche mese fa, a una distanza di venti anni, è uscito il seguito,”Kiffe kiffe hier”.

face head person photography portrait clothing dress formal wear fashion finger
Giacca di jersey ricamata con fiori, CHANEL


LOI: Cosa ti piace fare quando non sei sul set?
LK: Dormire! Le riprese sono infernali, ti svegli alle 5 del mattino e corri tutto il tempo, al caldo, al freddo. Vengo da un anno in cui non mi sono mai fermata e adesso voglio solo riprendere la vita normale, vedere la mia famiglia, gli amici, riprendere a fare danza, soprattutto non mettere mai la sveglia.

LOI: Danza classica, come in “Houria”?
LK: Moderna, che avevo smesso a 16, 18 anni. Per “Houria” mi sono allenata strenuamente un anno per essere credibile nel ruolo e ho fatto cose che normalmente non si fanno, se inizi tardi non vai sulle punte in pochi mesi. Ho avuto vari problemi e ho dovuto rallentare, perché cominciava a farmi male tutto.

LOI: C’è qualcosa che vuoi dire ai lettori de L’Officiel Italia?
LK: Che sono molto legata alla Mostra del Cinema di Venezia, dove ho vinto il mio primo premio, prima ancora del César, con “Les Bienheureux”. In assoluto è la mia mostra del cinema favorita. Tornarci quest’anno fuori concorso con il corto “Allégorie citadine” di Alice Rohrwacher è stato magnifico.

finger hand person dancing dress formal wear face head portrait evening dress
op e gonna di cotone ricamato con bottoni gioiello e cintura gioiello in metallo, CHANEL

HAIR: Sebastien Bascle @ CALLISTE AGENCY
MAKE UP: Megumi Itano @ CALLISTE AGENCY using CHANEL Holiday Make Up Collection MANICURE: Joanna Memmi @ HOME AGENCY using CHANEL Le Vernis Ballerina
PRODUCER: Margaux Huguet @ AMBIENT PRODUCTION
PHOTO ASSISTANTS: Jean Sebastien Bubka e Emma Corbineau
PRODUCER ASSISTANT: Remi Amuah Carpentier 

Tags

Articoli consigliati