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"10 minuti" con Fotinì Peluso, l'attrice italiana ambassador di Chanel

Partire da sola con lo zaino in spalla per incontrare tanta gente diversa: la filosofia di vacanza (e di vita) della giovane attrice romana.

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Photography RICCARDO APOSTOLICO & MAHA HAIDER
Styling GIULIO MARTINELLI

Nomen omen: Fotinì in greco significa luminosa e l’impressione che dà la giovane attrice romana, figlia di madre greca e padre siciliano, con il suo modo velocissimo di parlare e la risata che si avverte in sottofondo, è di una ragazza solare, curiosa, piena di aspettative nei confronti della vita, non perchè tutto le sia dovuto, ma perché le è facile entrare in empatia con le persone, vedere il lato positivo delle cose. In Italia Fotinì Peluso si è fatta conoscere con “La compagnia del cigno” di Ivan Cotroneo, “Nudes”, la serie tv di Laura Luchetti,  “Tutto chiede salvezza” su Netflix, in Francia per “Greek Salad” di Cédric Klapisch e “Les indociles”. Al momento dell’intervista è in Grecia, a festeggiare la Pasqua ortodossa. «Per amore per la tradizione, per la cerimonia, per il rito più che per la religiosità.  Amo allo stesso modo la tradizione cattolica», dice Fotinì. A fine giugno uscirà “L’enfant qui mesurait le monde” di Takis Candilis, girato a Spetses l’anno scorso, presentato a Cannes Junior. «Ho un ruolo secondario molto carino, sono una giornalista che deve risolvere un enigma. Mi piacciono i secondi ruoli se recitati bene, mi piacciono i film dove i secondi ruoli sono ben costruiti».

L’OFFICIEL ITALIA: Anche perchè ci sono secondi ruoli che sono meglio dei primi. In “Dieci minuti” di Maria Sole Tognazzi tu nel tuo secondo ruolo buchi lo schermo ben più della protagonista (Barbara Ronchi) o di Margherita Buy… E poi in quali altri film ti vedremo? 
Fotinì Peluso: “La tresse”, diretto da Laetitia Colombani, autrice del libro da cui è tratta la storia, racconta le vite di tre donne, un’indiana, un’italiana e una canadese che non si incontrano ma che pure sono collegate dal tema dei capelli. Io interpreto l’italiana, di Monopoli, il cui padre, che tratta capelli, muore all’improvviso, lasciando la famiglia piena di debiti. Mi innamoro di un Sikh, senza però rinnegare le mie origini. Laetitia è stata molto aperta alla ridefinizione dei personaggi, al punto che alla fine i ruoli erano proprio cuciti sulle persone. Ed è stata molto brava nel mantenerci per tutta la durata delle riprese perfettamente consapevoli dell’intreccio con le altre storie, al punto che quando ho incontrato le altre attrici avevamo tutte l’impressione di essere in simbiosi. E poi uscirà “Mani nude" di Mauro Mancini, il regista di “Non odiare”. Il film è tratto da una graphic novel, io sono la coprotagonista, l’unico personaggio solare del film.

Cappotto e orecchini; cappotto con camelia; giacca doppiopetto e orecchini; giacca e sciarpa, cappotto, top a collo alto e orecchini; cappotto e orecchini, CHANEL

LOI: Tornando a “La Tresse”. I tuoi capelli sono uno dei tuoi tratti distintivi, lunghi, ribelli. Pensi che in qualche modo ti rappresentino?
FP: Ho sempre avuto un rapporto conflittuale coi capelli, fin da piccola ne avevo tantissimi, sempre scarruffati perchè da bambina non mi lasciavo toccare da nessuno. Poi a undici, dodici anni li ho rasati ed è stato un trauma perchè tutti mi scambiavano per un ragazzo, anche perché ero magrissima e mi sono sviluppata tardi. Da allora li ho lasciati crescere, e a parte il periodo delle medie, quando li impiastri fino alla morte, sono in effetti diventati il mio segno distintivo. Ingombranti, perché ci metto un’ora per asciugarli.

LOI: Cosa ti affascina nel mestiere d’attore? 
FP: II mio primo obiettivo è di essere felice e soddisfatta io. Ho iniziato a lavorare a 17 anni, dopo aver fatto il primo provino per caso, poi continuavano a chiamarmi per farne altri, pur non avendo neanche un’agenzia. E mi ha preso l’Archibugi per “Romanzo famigliare” con Vittoria Puccini, un’esperienza durata sei mesi. Ho paura della parola “attrice" per il rispetto che provo per la professione, per molto tempo non mi sentivo proprio di definirmi tale. E non è una questione di umiltà, ma di rispetto per i tanti attori innovativi che hanno fatto la storia del cinema.

LOI: Tipo? 
FP: La Vitti, Mastroianni, Belmondo, Juliette Binoche… Su tutti in assoluto Monica Vitti, per la sua verve, la sua sensibilità, il suo saper giocare con il lavoro.

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Cappotto di tweed e orecchini, CHANEL.
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Cappotto pied de poule, shorts di velluto, manchette, cintura a catena e Mary Jane, CHANEL.

LOI: Come descriveresti la condizione dell’attore? 
FP: L’attore è qualcuno che attende, attendiamo che partano i progetti, attendiamo le risposte ai provini, le risposte dei festival… attendiamo sempre. 

LOI: Con chi ti piacerebbe lavorare? Tempo fa mi avevi parlato di Garrone...
FP: Il sogno è di lavorare con Garrone, ma anche con Lanthimos, Dolan… In realtà mi piacerebbe provare qualsiasi cosa, più i film sono diversi, più coinvolgono culture diverse, location strane, più mi attraggono. I progetti internazionali in particolare sono divertenti, arricchenti, quando abbiamo girato per Klapisch nel ruolo di studenti dell’Erasmus improvvisavamo tantissimo, è stato meraviglioso.

LOI: Che ruoli sogni?
FP: Mi mancano ancora troppe cose, mi manca tutto! Ogni giorno mi sveglio la mattina su un personaggio che vorrei fare. Mi piacerebbe una grande storia d’amore, un film incentrato su una coppia. E mi piacerebbe un thriller, essere una detective… Mi affascinano tutte le situazioni di disagio mentale, a volte mi sveglio e mi chiedo cosa penserebbe un assassino.

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Cappotto e bermuda di tweed, orecchini, cintura e Mary Jane, CHANEL.


LOI: Perchè hai scelto di abitare a Parigi? 
FP: Mi sono trasferita tre anni fa. Ho studiato economia e avevo fatto l’Erasmus a Parigi anche se avevo già iniziato a fare cinema al liceo. Allora avevo seguito un corso serale di recitazione in francese, poi le cose sono andate velocemente, ho trovato un’agenzia in Francia. Dopo il Covid non vedevo l’ora di andarmene dalla casa dei miei, da Roma, mi sentivo appiattita. Mi piacciono moltissimo le lingue, mi ero laureata e mi sono detta: quale momento migliore per andarmene? 

LOI: Che tipo di persona sei?
FP: Sono una persona molto curiosa. Mi piacciono le persone, mi piace esserne circondata. Sono scettica sul mondo attualmente, ma ho una grande fede nell’umanità. Non per nulla mi piace molto viaggiare da sola, sono tornata da poco dal Vietnam ma sto già progettando la Malesia. Nei miei viaggi con lo zaino in spalla, non organizzati, diventa facile incontrare tantissima gente.  

LOI: Quindi estate in Malesia?
FP: No, d’estate amo il caldo, il mare, tutto quello che è legato alla Grecia. Per anni sono tornata sempre nei posti dove andavo da piccola, a un certo punto mi sono detta: non puoi essere così abitudinaria e ho iniziato a sperimentare isole diverse.  Ne ho visitate tantissime, anche se me ne mancano ancora molte. Sono un animale da spiaggia e da deserto.

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Giacca e gonna di tweed di cotone con camelia e polsini a camicia, sciarpa e Mary Jane, CHANEL.
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Cappotto e gonna di pelle matelassé, top di vellutto con volant, orecchini e cintura, CHANEL.


LOI: Un tuo talento nascosto? 
FP: Per undici anni ho suonato il pianoforte. Ero a un livello molto buono senza essere un vero talento. Con la recitazione, spostandomi tanto, ho visto che senza esercizio non mantenevo la tecnica: ero così frustrata che ho preferito smettere! 

LOI: Leggi?
FP: Molto meno di quanto vorrei. Negli ultimi due anni ho scoperto la lettura dei testi teatrali, non avendo avuto una formazione classica cerco di colmare la mia ignoranza.

LOI: Sei diventata ambassador Chanel.
FP: Mi sento onorata. Chanel è un marchio con una grande storia e lei una figura ispirazionale che ha rivoluzionato il modo di vedere le donne, conferendo loro una finezza, una classe pur trasmettendo il messaggio di essere determinate e forti. Un rapporto nato spontaneamente che ha contribuito a farmi sentire ben accolta anche in Francia. E poi non si tratta solo di bei vestiti, c’è una ricerca culturale importante, ricordo in particolare una magnifica serata tenutasi all’Opera dove tutti i costumi dei ballerini erano firmati Chanel.

LOI: Come vivi le elezioni europee?
FP: Sono davvero molto demoralizzata dalla situazione attuale, non mi piace la direzione che sta prendendo il mondo e non vedo nulla che mi corrisponda sul serio. Serve più empatia, più amore verso l’umanità, verso la diversità. Il mondo è bello perchè è vario, è un’ovvietà che non è mai stata così vera. Soprattutto vorrei non si guardasse ai problemi sempre con il solito ritardo madornale: ce ne accorgiamo solo quando ormai ci assediano, dall’ecologia in poi. Ma credo sia davvero molto importante tenere duro, spero di non perdere mai nella mia vita la voglia di comprendere e di essere più malleabile.

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Cappotto e bermuda di tweed, cintura e Mary Jane, CHANEL.
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Tailleur di tweed di cotone con camelia, CHANEL.

ART DIRECTION: Maha Haider
HAIR: Marco Minunno @ Blend Mgmt
MAKE UP: Martina D'Andrea @ Blend Mgmt using Chanel LES BEIGES
NAILS: Roberta Rod @ Blend Mgnt using Chanel Beauty
SET DESIGN: Veronica Ferrari
PHOTO ASSISTANT: Francesco Barella
DIGITAL TECH: Carola Carera
SET DESIGN ASSITENT: Sara Sergola
STYLIST ASSISTANT: Fernando Echeverria

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