La mostra di Van Cleef & Arpels a Milano
Entrare nel mondo di una maison di gioielli come Van Cleef & Arpels non è semplice, tanti sono i risvolti storici, i temi che hanno ispirato collezioni e le idee che hanno spinto a creare dei gioielli iconici come ad esempio la collana zip.
A Milano inaugura domani la prima mostra italiata dedicata al brand dal titolo "Van Cleef & Arpels: il tempo, la natura e l'amore", curata da Alba Cappellieri, una delle massime esperte italiane di gioielli, a cui abbiamo chiesto di guidarci fra le stanze di Palazzo Reale. Con più di 500 oggetti provenienti dagli archivi della maison e di privati e 3 anni di studio, questa mostra è la più grande mai realizzata dalla maison.
Come si deve visitare questa mostra?
E' una mostra interessante perchè la si può apprezzare su livelli differenti, chi conosce la materia molto bene potrà apprezzarla e "guastarla" lentamente, chi invece non è un esperto potrà comunque capire i temi portanti: ci sono gioielli, tantissimi e bellissimi, pietre preziose e tanti oggetti che raccontano storie. Il percorso è stato studiato con attenzione, la chiarezza sta alla base di tutto.
Come l'ha studiata?
Van Cleef & Arpels si sono fidati del mio punto di vista e si sono aperti all'idea di una curatela differente dagli standard, cosa rara per il mondo del gioiello. Ho deciso di strutturare così la mostra: 10 stanze dedicate al tempo, 1, grande, all'amore e 3 alla natura. Per me il tempo è il bene più prezioso, mi ha molto colpito la visione di Calvino sull'argomento e perciò mi sono lasciata ispiare dalle "Lezioni americane" per raccontare il rapporto tra la maison e il tempo.
Ogni oggetto, nella mia visione, dovrebbe rappresentare il proprio tempo, ogni oggetto è un testimone del proprio tempo, tranne che per l'alta gioielleria, perchè deve ambire a una dimensione timeless, ma Van Cleef mi smentisce perchè è una delle poche aziende che combina l'effimero del momento con l'eternità. Le stanze dedicate al tempo partono da Parigi, il luogo dove tutto è iniziato ma anche il luogo dove negli anni 30 c'era fermento, e sperimentazione. Poi si passa alla visione del mondo e alle sue influenze sul brand, ho trovato negli archivi una collezione dedicata alla Cina, dei pezzi realizzati col legno che raccontano l'Africa, e ancora gioielli ispirati all'India e al Japonisme. Altro tema portante è la leggerezza che secondo Calvino è planare sulle cose con cuore aperto, non è superficialità. Questa visione diventa una lezione estetica: traghetta il visitatore dall'art nouveau all'art decò, il taglio baguette per esempio viene inventato in quel periodo. Una sala fondamentale è quella dedicata al tempo poetico, qui troviamo il mont secret un bracciale gioiello che ha un'inclinazione di 45° in cui solo chi lo indossa può vedere l'ora. La trasformabilità fa parte del DNA dell'azienda: nella sala troviamo un gioiello formato da un bracciale tubogas bloccato da una spilla ad esempio. Ma qui la regina è la minaudiere creata da Van Cleef nel 1933: una piccola borsa con tanti scomparti e una superfice piatta decorabile.
Gli appassionati di moda non rimarranno delusi, infatti anch'essa entra nella storia e nei preziosi creati dalla maison grazie a riferimenti a tessuti e oggetti. L'apice lo si ha con la zip, io la amo perchè è un pezzo avant garde, di innovazione pura. Questa collana è ispirata dalla collezione del 35 creata da Elsa Schiaparelli che all'epoca fece tendenza.
L'amore è essenziale per la storia di Van Cleef e nella sala delle colonne troviamo i simboli d'amore come Romeo e Giulietta, i lovebirds, il gioiello della nonna, regalo di Richard Burton a Elizabeth Taylor, e alcune tiare reali.
Il viaggio nel mondo di Van Cleef si conclude con le stanze dedicate alla natura.
Come vede il futuro della gioielleria?
Per me il futuro è ottimismo, il digitale ci sta aiutando tanto, è una straordinaria opportunità. La reta porta nuova conoscenza: è una mano dal cielo per artigiani e designer che possono usarla come una vetrina. Instagram raggiunge milioni di persone e con un buon storytelling si può creare grande visibilità anche senza grandi mezzi.
Com'è il rapporto tra i giovani e il gioiello?
Al Politecnico, dove insegno, abbiamo fatto una ricerca fra i giovani e il gioiello: i ragazzi non sanno cosa siano le gioiellerie, per fortuna, per me sono obsolete. I giovani capiscono il simbolismo del gioiello, li regalano, li amano. Io ho fiducia nelle nuove generazioni.
Dal 30/11/19 al 23/02/2020
a Palazzo Reale, Milano
Promossa dal Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale e prodotta da Van Cleef & Arpels in collaborazione con la Fondazione Cologni, la mostra è curata da Alba Cappellieri, professore ordinario di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza.