Interviste

Pietro Mereu, il fascino della realtà

Abbiamo incontrato il poliedrico regista ogliastrino per una chiacchierata sulla sua necessità di documentare, sugli ultra centenari della sua terra natale e molto altro ancora.

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“Da giovane ho fatto molte cose. Ho studiato lirica, mi sono dato al cabaret, ho lavorato in radio e in tv; erano in molti a darmi del dispersivo. Facendo tesoro di ogni esperienza, a un certo punto della mia vita, ho capito che il documentario era l’output ideale dove sintetizzare tutte le realtà che mi affascinavano — e mi affascinano tutt’ora. Chi mi dava del dispersivo ora mi definisce eclettico: incredibile notare come cambino le opinioni quando si comincia ad avere riscontri tangibili del proprio lavoro”.

Così si racconta Pietro Mereu, regista e documentarista che abbiamo incontrato qualche settimana fa in Sardegna, sua terra d’origine e paradiso dove attualmente risiede.

“Confezionai il mio primo documentario alla Civica Scuola di Cinema, a Milano, sugli stranieri che studiavano lirica in città. Partendo da quel lavoro provai a farne altri dieci, perché per me il documentario era già una forma di ossessione. Ancora oggi, quando scopro una storia che mi appassiona, non l’abbandono finché non riesco a girarla a modo mio. Alcune volte, però, capita che dopo essermi confrontato con produttori, distributori o colleghi scopra che una determinata storia non sia quella giusta e quindi passo all’ispirazione successiva”.

Pietro Mereu, nato a Lanusei nel 1972, ne ha fatta di strada. Lavorando prima nell’azienda di famiglia, in Ogliastra, poi trasferendosi nel capoluogo lombardo dove nel 2003 si è diplomato in sceneggiatura nel 2003 alla Luchino Visconti. Dal 2004 al 2006 ha lavorato al fianco di Piero Chiambretti come autore di ‘Markette’, suo celebre programma TV. Dopo un biennio a Roma, dove ha operato nel campo delle pubbliche relazioni per un’emittente televisiva, è tornato in Terra Sarda dove è momentaneamente passato davanti alla videocamera diventando il soggetto del documentario/performance artistica ‘Disoccupato in affitto’. Era in cerca della sua vera identità e l’ha ritrovata, una volta per tutte, a Milano nel 2015, quando ha fondato la casa di produzione con cui ha girato 'Il Club dei Centenari’.

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© Luigi Orru
© Luigi Orru
© Luigi Orru
© Luigi Orru

Un progetto ambizioso, che perlustra la sua Ogliastra natale, nota — oltre che per le straordinarie bellezze paesaggistiche — per essere una delle cinque Blue Zone del pianeta. L’Ogliastra, infatti, insieme all’arcipelago giapponese di Okinawa, alla penisola costaricana di Nicoya, all’isola greca di Ikaria e alla cittadina di Loma Linda in California, è una di quelle aree del mondo dove la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media.

© Luigi Orru

“Come ha attestato Gianni Pes, medico e ricercatore dell’Università di Sassari nonché ideatore delle Blue Zone, la maggiore concentrazione di centenari in questa zona è da ricondurre sicuramente a un fattore genetico, ma incide molto anche l’alimentazione a base di prodotti genuini della terra che prevengono malattie metaboliche e rinforzano il sistema immunitario, l’attività fisica, lo stile di vita rurale e la rete sociale stretta e salda”.

 

Aprendosi, Mereu ci ha confidato che lui una storia la scopre parlando con la gente, senza filtri, senza pregiudizi, confrontandosi con persone di qualsiasi estrazione sociale, siano esse oneste o criminali incalliti.

“Una volta frequentai una comunità psichiatrica per parecchi mesi, i medici dissero ai pazienti che ero un medico nuovo. Riuscii ad entrare in empatia con molti di loro, ma poi quello che sarebbe stato un documentario incredibile non si fece mai”. 

“Riesco a mettere le persone a proprio agio, interessandomi con lucidità e sincerità alle loro vite”, ha sottolineato il regista. “Come quando conobbi un uomo che chiedeva l'elemosina per strada e dal suo tatuaggio sulla mano capii essere un ex detenuto: lo invitai a pranzo e, parlando, scoprii che era passato dalla banda di Renato Vallanzasca a lavorare per una cosca della ‘ndrangheta”. 

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Nel 2018 ha realizzato ‘Il Clan dei Ricciai’, incentrato sulle storie di alcuni ex carcerati cagliaritani e della loro seconda vita come pescatori di ricci in mare. Il film ha vinto il premio UCCA al Biografilm Festival e, sempre nello stesso anno, è stato presentato in concorso ai David di Donatello.

 “La mia voglia di raccontare nasce, credo, da mio nonno materno, che sin da bambino amava narrare storie in famiglia e io, volente o nolente, ho prima assorbito e poi appreso questa sua innata passione. Ho sognato di fare il cabarettista, poi di lavorare come autore TV: ci sono anche riuscito, ma il mio amore per la pratica documentaristica e per le sue infinite possibilità d’espressione era evidentemente qualcosa di genetico che è venuto a galla”.

Qualche mese fa Mereu è stato in Colombia con una delegazione della CNA italiana partecipando al Bogotà Audiovisual Market in cerca di nuove ispirazioni, ma anche per continuare un lavoro iniziato quattro anni fa a Barranquilla. Il soggetto? Un italiano che ha aperto un'accademia di calcio in loco e ora gestisce i suoi ragazzi in veste di procuratore.

“La Colombia è una terra incredibile, piena di contrasti e con una energia che in Europa non esiste, le storie ti vengono addosso con una forza incredibile. Nel mio ultimo soggiorno in loco mi hanno colpito più i quartieri di lusso più che i già documentatissimi barrios. Questi mi affascinarono la prima volta che andai a Bogotà, nel 2018, ma ora sto riflettendo su una storia che si sviluppa in queste aree dove si vive totalmente distaccati dal resto della società comune”.

Lo scorso dicembre Mereu ha organizzato un evento sulla longevità a Milano, un format pensato per dare ampliare l’eco del suo prezioso lavoro sulla Zona Blu ogliastrina. Mereu e ‘Il Club dei Centenari’ saranno ancora sul palco il 26 agosto, in piazza della Marina a Porto Cervo, per il Longevity Fest voluto fortemente da Aldo Carta, general manager di Cipnes e Insula. Per l’occasione, oltre alla proiezione integrale del documentario, ci sarà un talk dedicato con scienziati di fama internazionale e, in veste di special guest, una donna centenaria con cui Mereu sta lavorando per un progetto inedito.

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