HOMMES - KINKY

L'Officiel Hommes Italia The Kinky Issue - Editor's Letter

La lettera del Direttore Giampietro Baudo per L'Officiel Hommes Italia - The Kinky Issue

La lettera del Direttore Giampietro Baudo per L'Officiel Hommes Italia
La lettera del Direttore Giampietro Baudo per L'Officiel Hommes Italia

Kinky, ovvero eccentrico e perverso, ma anche eccitante, malizioso e bizzarro  Un universo di erotismo e sensualità racchiuso in una parola che è diventata lo spirito guida di questo issue digitale, e in limited edition, de L’Officiel Hommes Italia. Una collection di articoli, inchieste, shooting fotografici, immagini e pensieri il cui primo seme è stato piantato nei giorni del lockdown. Quando i social sono stati contagiati da una ondata di voyeurismo. Fil rouge, un nuovo tipo di erotismo. Uncensored. D’altronde lo aveva capito molto bene Tom Ford nei suoi anni da Gucci quando il suo mantra era uno solo: “Sex sells”. E se in passato erano campagne peccaminose sbandierate nelle pagine adv dei magazine o nei manifesti pubblicitari, il presente è affidato a Instagram e dintorni. Ne sa qualcosa Guram Gvasalia, boss unico in questa nuova vita di Vetements. Il marchio aveva già lanciato qualche messaggio durante lo show di luglio con un pull-over parlante: Uncensored. E il nuovo account Instagram del brand, accanto a quello ufficiale, è proprio @vetements_uncensored. La descrizione è chiara: «What you are about to witness will disturb you. Even shock you. There is a dark side of humanity the censor won’t let you see… but will» seguito dal simbolo, vietato ai minori di 18 anni. D’altronde le nuove strategie digital sembrano dirigersi in questa direzione giocando, con ironia, sul concetto di feticismo. Un po’ come è accaduto al docu-film Martin Margiela in His Own Words realizzato da Reiner Holzemer e proiettato, in anteprima, su PornHub. Anche Ludovic de Saint Sernin ha costruito la sua storia scegliendo un vocabolario di erotismo. Tanto che accanto al suo profilo ufficiale ne ha creato uno dedicato alla sua community di adepti (@ludovicdesaintserninx) che possono inviare, in direct, foto e filmati osé prontamente ripostati. In realtà i primi esperimenti recenti erano targati Diesel-Nicola Formichetti, con la campagna adv lanciata su PornHub e YouPorn, e Jonathan Anderson per la sua JW Anderson. Quest’ultimo, dopo aver mandato in streaming il suo show sulla piattaforma di Grindr nel 2016 ha lanciato una collezione creata per celebrare il centesimo anniversario di Tom of Finland, artista finlandese famoso per le sue illustrazioni omoerotiche che hanno influenzato la cultura gay del ventesimo secolo. E il palinsesto di questo Kinky issue parte proprio da una riflessione su tutto ciò. In una conversazione articolata su 20 release. In un talk digitale che vedrà ogni giorno il battesimo di un contenuto creato ad hoc. Partendo da tre coverstar, tre top model scattati da Chris Sutton durante il lockdown. Spiati attraverso la macchina da presa e lo schermo di un computer. Che si tratti di Francisco Lachowski, immortalato a New York dove ha trascorso il lockdown insieme alla sua famiglia, o di Justin Eric Martin, seducentemente ritratto durante la rasatura della sua chioma. E poi Yves Mathieus, aka the_yvesdropper, modello e attivista fortemente impegnato nella battaglia del movimento Black Lives Matter, scattato poco prima di una manifestazione. Tutti, ça vas sans dire, immortalati ammiccantemente in ambienti domestici con indosso intimo griffato Calvin Klein. Il resto del racconto è un mosaico di talenti, tra moda, editoria, arte e costume, che hanno cementato la loro stori muovendosi tra immaginario sexy, feticismo 4.0, seduzione e provocazione peccaminosa. A partire dal cast di designer, intervistati e raccontati. A partire da Tom Ford, ovviamente, e Gianni Versace, nei suoi anni Miami style, fino a Ludovic de Saint SerninAlan CrocettiPalomo SpainNicola IndelicatoIan Achives o Alessandro Onori con il suo marchio Wayerob. E poi l’editoria, digitale e un po’ voyeurista, di Dune, di CAP74024 o di The Shy Guy Fanzine, ma anche la fotografia peccaminosa di giovani talenti (Kito Muñoz o Brett Lloyd) o maestri dell’obiettivo (Robert Mapplethorpe). E poi people come Orville Peck, ch e hanno fatto della provocazione un po’ kinky la loro bandiera di stile, ma anche moda, esplorando i progetti e il merchandising VM18 di alcune realtà come JW Anderson, Gucci by Alessandro Michele o Saint Laurent by Anthony Vaccarello. Senza dimenticare l’arte bondage di Fabio Da Motta o Hollywood, la serie cult di Netflix dedicata alla cultura homoerotica. Ma anche una carrellata di icone al maschile ritratte nelle pagine dell’ultimo numero de L’Officiel Hommes Polonia. A chiudere il racconto un progetto fotografico curato sempre da Chris Sutton un protagonista d’eccezione: Tony Ward, il supermodel diventato icona tra le pagine del libro Sex di Madonna. Il risultato di questa kinky conversation? Sarà sufficiente prendere in prestito l’inizio di Erotica, immortale canzone della pop-star più kinky che ci possa essere: “Erotica, romance”. Perché il finale di questa conversazione digital-social è uno solo: il nuovo erotismo kinky ha un retrogusto di romanticismo 4.0. Svelato negli scatti postati su un social network o descritto nei frames di un video ammiccante. Abbattendo ogni barriera di finto, e perbenista, pudore.

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