Fashion Week

Rick Owens torna alle origini e collabora con Thomas Houseago

Un omaggio alle sue origini messicane e una collab d’autore
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Intitolata Tecuatl, che altri non è che il cognome da nubile di sua nonna materna, è la prima collezione di Rick Owens che esplora parte delle sue origini, incorporando elementi della sua infanzia, senza il benché minimo cliché folkoristico. In passerella appaiono il logo dell'Aztec Eagle dell'associazione United Farm Workers (notate la scritta UFW sulle T-shirt), l’associazione che protegge i diritti degli agricoltori migranti messicani, associazione dove il padre di Owens (di origini inglesi) lavorava spesso come traduttore, e i gioielli sempre a forma di aquila azteca. I proventi di questa parte di collezione andranno in beneficenza per supportare proprio l’associazione e si troveranno anche online sull’e-commerce del brand. Rick spiega che soprattutto ora più che mai, con l’ossessione per la costruzione del muro alla frontiera messicana da parte del Presidente Trump, ha voluto dare voce a chi non ce l’ha. Tuttavia non aspettatevi colori fuori palette, tutto è virato al bianco, nero, grigio e tocchi di gold, silver e verde misto fuchia, e niente che non sia sculturale. La silhouette è sagomata, oversize e in alcuni casi le giacche sono ricoperte di paillettes, dettaglio chiave dei costumi che indossavano le donne di Puebla (dove è nata la nonna), in particolare per il Festival China Poblana. I blazer e i cappotti leggeri presentano zip a cerniera e hanno delle bretelle (così da poterli portare senza indossarli, magari al club!), così come i pantaloni alla caviglia, che sono tutti una zip oppure un intricatissimo gioco di laccetti in pelle che formano quasi una ragnatela avvolgeete al posto di una tradizionale trama di tessuto. I tessuti spaziano dalla tela canvas irisé, al nylon rubberizzato a membrana, serpente per shorts multi –tasca o pantaloni fittati, duchesse di cotone e taffeta di nylon per le tute one piece e in ultimo tessuti metallizzati super shiny per capospalla e baggy pants in un mix tra workwear, tailoring e futuro (le forme avvolgenti degli occhiali da sole ne sono un esempio). Il tocco in più è anche la collaborazione con l’artista Thomas Houseago, che non solo è stato coinvolto per la mega installazione di argilla che faceva da set per lo show, ma anche per le grafiche stampate delle sue sculture murali, usate anche per gli inviti dello show. “ Mi sono reso conto che la mia sfilata cadeva nello stesso periodo in cui la sua mostra era a Parigi (al Museo d’Arte Contemporanea) e ho pensato fosse l’occasione giusta per unire le forze. L’argilla, dopo lo show viene donata all'École Des Beaux-Arts, l’Accademia delle Belle Arti, per essere ri-utilizzata dagli studenti nel dipartimento di scultura.” spiega Owens. Quella con Houseago non è tuttavia l’unica collaborazione. La varietà di calzature, dagli stivali con platform e tacco trasparente, ai sandali in pelle, compaiono anche le sneakers realizzate con Veja, il brand eco-friendly. La collaborazione con l'etichetta sostenibile di calzature Veja continua con un nuovo stile in genere “escursionismo”, mentre una nuova partnership con Champion ha fatto il suo debutto. "Ricordo i miei cugini che indossavano magliette e pantaloncini Champion quando andavamo a visitare la famiglia in Messico negli anni '70", spiega Owens. "Qui, ho trasformato quegli abiti sportivi in ​​toghe, perizomi e slip." Il designer ha anche aggiunto che il marchio di abbigliamento sportivo gli ha permesso di trasformare il loro logo in nero, perché altrimenti non sarebbe à la Rick. Ad accompagnare quello che è forse lo show più ricco di contenuti della maison, il designer ha invitato alcuni musicisti messicani per accompagnare la sfilata con il sottofondo della musica cerimoniale di danza azteca, tramandata di generazione in generazione. Una perfetta combinazione di antico e modernismo culturale.

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