Fashion Week

Una primavera fatta ad arte per JW Anderson

Influenze artistiche e riflessioni d’autore per la nuova stagione
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Il look easy chic, nomade di lusso, torna anche per la Spring-Summer 2020 con l’introduzione di dettagli luccicanti. I cristalli adornano cinture e pettorine importanti, sandali flat e ricamano i cut out agli angoli dei long dress dal drappeggio morbido. Ma anche cappe e trench, che appaiono in versione metallizzata, non sono immuni al fascino del bling bling. Se per la prima volta si è avuta l’impressione che Jonathan Anderson volesse mettere l’accento sulla sensualità femminile, attraverso queste pettorine/reggiseni tubolari senza coppe che “incastonano” il seno sopra gli abiti, è lo stesso designer a smentire l’intenzione: “Non c’è un sotto messaggio, su una delle pettorine si intravede l’iconografia di una margherita, ma nulla di più. A volte dovremmo solo lasciarci divertire da quello che vediamo, assaporando l’esperienza” spiega Jonathan. Per questo motivo tutto invece è un riferimento alle opere dell’artista Liz Magor, che punta tutto sull’arte del guardare, l’esperienza nel vedere gli oggetti e il modo in cui vengono percepiti da ognuno di noi: giocattoli, memorabilia, tessuti e gioielli. L’installazione dello show si rifà a Blowout, mostra vista da JW a Harvard, dove Magor indaga il rapporto che abbiamo con gli oggetti di cui ci disfiamo e di quelli che hanno un valore, ognuno ne ha una diversa prospettiva, con sensazioni contrastanti. Completano la collezione anche pezzi più volumetrici, dove la sartorialità dei completi giacca e pantalone si esprime con giacche avvitate che si aprono a campana, sempre con decori di pietre o realizzati in oro monochrome. 
Il daywear è caratterizzato da una serie di abiti in maglia sfrangiati e da shirt dress o abiti monospalla dalle maniche goffrate con stampa micro floreale. Compaiono infine nuovi modelli di borse, dal secchiello con tracolla intrecciata a un nuovo modello della famiglia delle “Keyts”, fino al debutto di una nuova interpretazione della “Cap Bag” a forma di cappellino. Il contrasto tra la couture e l’etnico rimane, la tensione tra opposti e l’equilibrio di uno stile senza sforzi è ciò che da sempre affascina JW Anderson, così come il suo pubblico. 

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