Lo spirito d'inclusività di Issey Miyake
“Al di là delle diverse lingue e culture, possiamo essere uniti dalle emozioni che condividiamo? “ Questa è la domanda che si pone Satoshi Kondo, che ha debuttato come direttore creativo di Issey Miyake lo scorso settembre a Parigi. La risposta è, o dovrebbe essere, senza dubbio di sì. La collezione Autunno-Inverno 2020 di Issey Miyake parla d’inclusività culturale ed emozionale, con uno show-performance in cui fa bene al cuore vedere una lunga “maglia di maglie” che veste più modelli, collegati tra loro tramite le diverse maniche, come dire siamo più forti insieme, l’abito ci unisce, l’emozione ci avvicina. Lo show è diviso in vari momenti a cui corrispondono precise tecniche artigianali, tra le quali il sistema A-POC*, dove sul tessuto degli abiti vengono impresse le sagome degli abiti stessi, tramite linee nette e grafiche, contribuendo a creare una silhouette forte e precisa. Una parte importante di stampe all’interno della collezione sono realizzate con la tecnica della decalcomania, cioè trasferite da una stampa all’altra anche tra forme diverse; l’effetto confonde dando l’impressione che una camicia e una giacca siano, ad esempio, un pezzo unico. La stampa definita “aurora” è pensata per abiti che evocano la luce delicata e scintillante di una misteriosa aurora boreale. La stampa sul tessuto sottile e traslucido rappresenta la neve che cade soave coprendo la vegetazione già in attesa di germogliare. La serie di giacche imbottite colorati si trasforma con pezzi intercambiabili attraverso semplici zip, pur mantenendo l’aspetto comfy-scultoreo della maison.