Fashion Week

Il carattere di un abito Chanel

C'è voluto un mese per Karl Lagerfeld e la sua squadra per fare di un sogno pura realtà. Un semplice tratto di matita diventa capolavoro e così l'abito da sposa Chanel ha assunto diverse forme prima di poter sfilare sotto il tetto di vetro del Grand Palais. Ecco il dietro le quinte della Haute Couture.
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Nella testa di un abito Chanel

"Potrebbero esserci così tante collezioni ispirate a Parigi. Qui, si tratta di una Parigi romantica, una Parigi da sogno... I migliori viaggi sono quelli che cominciano nella mente." Così comincia Hubert Barrère, nel formicaio creativo che è l'atelier di Lesage. Anello essenziale nella couture di Chanel, la Maison confina con i laboratori di ricamo Lemarié, dove le abili sarte dipingono uno per uno, poi assemblano a mano, ogni componente. E' qui, a Pantin, che le idee prendono vita prima di essere inviate come campioni. Le signore Olivia e Cécile, che ci accoglieranno al 29 di rue Cambon. "Tra il campione e la realizzazione c'è un cambiamento enorme. Per motivi di equilibrio, proporzioni, anche di portabilità. Il nostro progetto deve adattarsi alle esigenze del primo workshop" continua Hubert Barrère. La signora Olivia è il responsabile di un reparto diverso dagli altri: gli abiti da sposa. Tulle e tante piume. Il resto è (già) una parte di storia: la Torre Eiffel al Gran Palais, 64 nuove parigine che sfilano con cappellini e stivali, Camille Hurel che chiude lo show. Un sogno di una notte d'estate, affacciati alla riva della Senna.

Direttore: Shota Sakami

Direzione artistica: Héloïse Schwab

Reporter: Mathilde Berthier

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