I poeti maledetti di Givenchy a Firenze
Nei giardini di Villa Palmieri a Firenze, un luogo intriso di storia e bellezza, Givenchy mette in scena una sfilata-evento come guest designer di Pitti 96. Nei labirinti di piante e sulla terrazza che si affacciano sui colli, dove Boccaccio scrisse il Decamerone, l’uomo Givenchy è un poeta rock ribelle, la cui mascolinità parigina raggiunge i colli fiorentini. Il direttore creativo Claire Waight Keller ha aspettato due anni per presentare al pubblico quello che lei stessa definisce come “Nouveau Glitch”, che altro non è che una fusione tra le estetiche contemporanee, la poesia di Baudelaire e lo street-style che viene dall’Asia, la musica brit 80’ di Londra (il cui riferimento è proprio nel look dei modelli con la tipica frangetta da musicisti indie). Le silhouette respirano volumi over anni 90’, abbracciando nuance di chiaroscuro sia nelle superfici che nella narrazione, la palette si tinge delle sfumature pallide della rosa, tocchi di panna per i completi monochrome, blu polvere e rosso per i lunghi anorak, affiancate dai toni notturni del blu notte, bordeaux e canna di fucile. Le linee rilassate e squadrate a tre bottoni e doppiopetto caratterizzano le giacche ampie; stampe a quadri geometriche o gessate, si accostano a pantaloni gamba larga o dritta con in vita cinture doppie o a catena. In un gioco tra formale e informale, la stravaganza espressiva di maxi foulard in crêpe da indossare senza camicia, si alterna ai giacconi tecnici con decori luccicanti, entrambi nuovi stilemi dell’easy eveningwear di Givenchy. La calligrafia gotica di ‘Fleurs du Mal’ viene frammentata per comporre stampe astratte, mentre una serie di anorak doppiati e parka sono in tessuto tecnico ultra-leggero oppure in nylon vellutato. Grande importanza alle stampe floreali jaquard effetto tappezzeria, che “concludono” la collezione con soprabiti e pantaloni dalla finitura cangiante e pixellata. Tra eleganza, sport e performance spuntano gli accessori a dare tocchi imprevisti: il bracciale-portafoglio, le catene gioiello d’ispirazione barocca, le borsone weekend, gli zaini da trekking in pelle e tante sneakers tri-colore e non, dove spuntano anche le limited edition realizzate con Onitsuka Tiger. Se Charles Baudelaire fosse ancora vivo, oggi vestirebbe così, sposando senza esitazione un nuovo mondo di eleganza rilassata, per niente hype e assolutamente cool.