Fashion Week

Day 8 Paris Fashion Week con Alexander McQueen e Giambattista Valli

Da Alexander McQueen sfilano guerriere dall’animo nobile, mentre Giambattista Valli propone la sua versione di donna indipendente, disinibita, senza regole
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Alexander McQueen

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Una collezione coi piedi per terra, ma con il cuore gonfio di coraggio, perché secondo Sarah Burton, il mondo ha bisogno di figure eroiche. Questo lo spunto da cui la designer è partita per elaborare l’Autunno-Inverno 2020/21 di Alexander McQueen. Le silhouette sono sinuose anche quando si tratta di tailleur giacca e pantalone, con la vita sempre bene in evidenza. Solo in alcuni momenti i volumi si allargano sulle maniche e nelle gonne per dare un senso di regalità, mentre abiti in pelle, dai richiami retrò, sfoderano scollature asimmetriche, mescolando insieme le aderenze di un bustier ai giochi di drappeggio. Burton si concentra anche sul patchwork di lane, riutilizzando gli avanzi di stoffe che erano servite per le precedenti stagioni della griffe. Le sue sono guerriere dall’animo nobile.

Giambattista Valli

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L’estetica di Giambattista Valli è da sempre la quintessenza della femminilità, ma per l’Autunno-Inverno 2020/21 il designer esplora alcuni capisaldi del guardaroba maschile. È la prima volta che sulla sua passerella compaiono mocassini bassi, oppure rielaborazioni della tuta in denim da lavoro, sebbene arricchita dal logo della maison ripetuto in ogni dove. Del resto è normale che uno stilista assorba lo spirito del suo tempo e lo faccia proprio. Nel suo caso si tratta di accenni, mescolati con nonchalance a delicate stampe floreali, a piume vaporose appoggiate sui cappottini e sui tailleur. Mentre un serpente scintillante e tentatore abbraccia lo scollo tondo della maglieria e di abitini bon-ton. «Ho immaginato una donna disinibita, indipendente, allergica alle regole», spiega Valli. E il gioco gli riesce, senza tradire il suo DNA di eleganza.

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