Il viaggio nel futuro di Balmain
Più che una sfilata, un vero e proprio Festival della Musica firmato Balmain quello pensato da Olivier Rousteing per l’uomo della primavera estate 2020. Su un colossale palco montato nel Jardin des Plantes di Parigi, la sfilata diventa infatti un pretesto per qualcosa di decisamente più grande e coinvolgente: un concerto benefico che fa di Balmain la sua canzone più bella, patrocinato da (Red), l’organizzazione internazionale fondata da Bono Vox e Bobby Shriver nel 2006 per la lotta all’AIDS, cui sono stati devoluti i proventi delle donazioni e delle vendite del merchandising creato per l’occasione. Le esibizioni del trio di musica elettronico Years & Years, di Rag’n Bone Man e di un Darren Criss più in forma che mai si susseguono mentre va in scena l’uomo Balmain della prossima estate: Olivier non guarda al 2020 ma estende in maniera spannometrica l’orizzonte temporale della sua visione, proiettando Balmain in un futuro non troppo lontano: è un’appettibilissima fantascienza fatta di superfici specchiate e tessuti riflettenti, dove la plastica e il PVC guadagnano la dignità di tessuto, finemente decorati e impreziositi di ricami gioiello, giustificate esagerazioni da passerella che trovano un equilibrio nelle uscite in denim light wash e nei completi tailoring, dal fit fresco e impeccabile. Tra gli accessori, spiccano i nuovi occhiali da sole, proposti nelle due varianti trasparenti e fumè, veri e propri visors inevitabile must-have per guardare l’oggi con gli occhi del futuro.