Ami svela il nuovo volto di Alexandre Mattiussi
E' sotto le volte del Grand Palais che Alexandre Mattiussi rivela una collezione particolarmente austera precisando un volto inedito della sua personalità. Finite le spensierate giornate di sole sul Canal St Martin, gli smile e i cuori a profusione. L’estate prossima si ritaglia su uno sfondo compìto e rigoroso, raccontato sulle note di Nils Frahm (Says) e sui passi dei modelli che agitano, passo dopo passo, campanelli leggeri e inquietanti. Non a caso, l’estate/primavera 2020 evoca la cupa pièce di Tennessee Williams, Improvvisamente l’estate scorsa (ribattezzata da Mattiussi, Improvvisamente l’estate prossima). Se ci manca l’ironia e il vivace carattere per cui conosciamo Ami, possiamo riconoscere una nuova fibra senza sbavature e senza loghi che permette allo stilista di presentarsi sotto una nuova luce, rivelando una maturità inattesa. Una palette cromatica stringata fino all’essenziale si riduce al nero, lo scarlatto, il beige e il rosa elettrico accompagna una passerella di modelle e modelli africani, mediorientali e asiatici. La sfilata termina sulle note postpunk dei Tuxedomoon. In a manner of speaking invade l’immenso spazio del Grand Palais mentre Alexandre Mattiussi percorre la passerella circolare al centro dell’edificio. Il backstage sparisce e si esplicita sulle imponenti scalinate Art nouveau : i modelli rompono le righe esibendosi sotto lo sguardo dello stilista, di decine di selfies e delle televisioni. Lo show è diventato social.