Mettere la vita in pausa: l'esperienza di un retreat
Immersa nel verde delle colline Piemontesi, affacciato sul lago d’Orta troviamo il Mandali, un’associazione non profit che per 3 o 5 giorni promette ai suoi ospiti massima tranquillità, pace, e ricerca del proprio io, uno yoga retreat vero e proprio. Varcato il cancello ci si trova davanti a una struttura di due piani, camere che affacciano sul giardino o vista lago, arredate in modo semplice ma chic con dettagli eco. Il cuore del Mandali è il Tempio, qui si svolgono la maggior parte delle attività: le lezioni di yoga, la meditazione e lo sharing circle. Il silenzio la fa da padrona, solo in alcune aeree si può parlare, e chi vuole può restare assolutamente muto per giorni. Qui le parole servon poco, qui si viene per concentrarsi, per ritrovare sè stessi, fare focus sulle priorità e tornare a contatto con la natura. Le regole sono poche e semplici: i telefoni sono ammessi solo in una zona comune ben delineata, che si chiama Library, e in camera, fino alle 9 del mattino bisogna rimanere in rigoroso silenzio, il rispetto per gli altri è fondamentale. Al Mandali si praticano differenti tipi di yoga, dipende dal periodo e dal tipo di retreat scelto e si possono fare esperienze diverse dalle lezioni di cooking a sessioni di scrittura creativa. Se si vuole si può trascorrere parte del tempio in piscina (coperta) o nella spa per un massaggio o la sauna. Massima attenzione è riservata anche al cibo, in una sala con divertenti tavoli in comune, gli ospiti possono assaggiare una cucina vegetariana saporita realizzata con attenzione alle materie prime e all’alimentazione.
Passare qualche giorno al Mandali Retreat è un’esperienza che fa bene al cuore e libera la mente, ci si accorge che anche se non si fa tutto di fretta, si può vivere bene, forse anche meglio e che leggere le mail ogni 10 minuti o guardare il feed instagram non è essenziale. Dopo 24 ore la sindrome da “abbandono dello smart phone” sparisce per far posto al respiro e alla pratica dello yoga. Strano fa non proferire verbo prima delle 9 del mattino e svegliarsi all’alba per meditare, leggere al pomeriggio al posto di guardare un film, vivere lentamente ma alla fine del percorso si capisce quanto è bello e fa bene. Dedicarsi dei giorni aiuta a guarire le ferite a riordinare le priorità, le percezioni cambiano e si ritorna alla routine quotidiana con qualche consapevolezza in più.