Istanbul: meta dell’arte contemporanea
Istanbul, metropoli a cavallo tra Occidente e Oriente, è una fra le più affascinanti capitali dell’arte globale. Sede di stupefacenti moschee e monumenti storici, come Santa Sofia e la Moschea Blu in Piazza Sultanahmet, la capitale turca è anche irrinunciabile meta per gli amanti dell’arte contemporanea. Soprattutto questo settembre che, oltre all’inaugurazione del nuovo edificio del centro culturale Arter nel quartiere Dolapdere (progettato dallo studio britannico Grimshaw Architects), vede lo svolgersi di due grandi eventi: la fiera d’arte Contemporary Istanbul (quest’anno alla sua 14ma edizione) e la 16ma Biennale di Istanbul, a cura dell’acclamato critico francese Nicolas Bourriaud.
Collocata negli spazi del Lutfi Kirdar Convention Center, Contemporary Istanbul, dal 12 al 15 settembre, presenta gli stand di 74 gallerie provenienti da 22 nazioni diverse (fra cui la londinese Marlborough Gallery, la turca Pi Artworks e la parigina High Art) per un totale di oltre 500 artisti in mostra. Come spiega Anissa Touati, direttore artistico della manifestazione, “Il programma 2019 riflette sulla questione del ‘Mediterraineismo’ attraverso un programma di talks dal titolo Mediterranean Mindset, organizzato in collaborazione con Art-O-Rama e moderato da Salma Tuqan, Deputy Director della Delfina Foundation di Londra”. Fra i progetti speciali, la sezione “Plugin”, dedicata ai new media e all’arte digitale e sponsorizzata da Siemens Home Appliances: 15 gli artisti in mostra, i cui lavori incoraggiano una fruizione interattiva da parte del pubblico. Sempre in tema di digital art, CI 2019 presenta la première della nuova opera dell’artista e architetto turco Güvenç Özel: DeepCity – Urban Environments in the Era of Surveillance Capitalism, premiato da NASA nell’ambito del 3D Printed Habitat Challenge, è uno straordinario ambiente immersivo plasmato da macchine e intelligenza artificiale. Durante i giorni della fiera un parco delle sculture open air è visitabile sulla terrazza del Convention Center, con opere di Mikayel Okanjanyan, Elsa Sahal, Ugo Schiavi, Ebru Dösekçi e Sinem Tekin, fra i vari.
Intitolata “The Seventh Continent”, la Biennale di Istanbul 2019 (dal 14 settembre al 10 novembre) prende spunto dal gigantesco continente artificiale composto da rifiuti di plastica (grande quasi cinque volte l’area della Turchia) che galleggia sulla superficie degli oceani del nostro pianeta. Intessendo una riflessione su climate change e Antropocene, la rassegna presenta i lavori di artisti da 25 paesi, allestiti in tre diverse location: Antrepo 5, ex deposito industriale di oltre 17 mila metri quadri; l’edificio neoclassico del Pera Museum; e Büyükada, la maggiore delle Isole dei Principi nel Mar di Marmara e sede dei resti di un palazzo e di un monastero bizantini. Fra i must-see, l’installazione di Simon Fujiwara (It’s a Small World), composta da modellini architettonici di dispotiche realtà urbane abitate da icone pop, e i Corner Paintings di Tala Madani. Da non perdere la scultura-parco giochi di Monster Chetwynd presso il il Maçka Sanat Park, ispirata al mito di Medusa e ai gatti randagi di Istanbul.