#TalkingWith Ilaria Gianni
Da diciannove anni, Present Future è la sezione che Artissima dedica ai talenti emergenti. Le opere scelte quest'anno sono quelle di 20 artisti, presentati da 22 gallerie, progetti inediti realizzati appositamente per la fiera. Ne abbiamo parlato con Iliaria Gianni, curatrice romana e coordinatrice del team curatoriale della sezione.
Com’è stato curare la sezione Present Future?
Una bella sfida professionale, vissuta con entusiasmo insieme a Juan Canela e Émilie Villez – i due curatori con i quali ho collaborato alla costruzione della sezione – agli artisti e ai galleristi che hanno accolto il nostro invito a partecipare.
Si parla molto oggi del fatto che stiamo diventando un po’ tutti curatori, in vari ambiti. Per lei in cosa consiste essere curatrice?
Mi fa piacere rispondere a questa domanda. Io ho deciso di intraprendere la professione di curatore quando avevo vent'anni. All’epoca non era ancora un mestiere noto, tantomeno di moda! Per me essere curatore vuol dire saper tradurre in progetto espositivo un bagaglio culturale acquisito negli anni (sempre in aggiornamento), dialogare costantemente con i lavori degli artisti, entrare nei loro studi, rapportarsi al tempo presente e restituire tutto questo allo spettatore, senza superficialità, ma con spirito interpretativo capace di mettere in discussione – sempre – il proprio modo di guardare.
Come avete scelto gli artisti rappresentati quest’anno?
Abbiamo cercato di proporre una serie di ricerche, molto diverse tra loro e provenienti da più aree geografiche, che potessero presentare una mappatura veritiera, seppur parziale, dei linguaggi utilizzati e degli argomenti trattati dalle tendenze artistiche contemporanee emergenti.
Quali sono gli artisti che hanno riscosso maggior successo?
Dipende molto da cosa intendiamo per successo. I più fotografati dal pubblico, i più amati dai collezionisti, o i più apprezzati dalla critica? Se prendiamo queste quattro linee, posso affermare che ogni artista presente a Present Future, a modo suo, ha riscosso successo tra gli spettatori. Sicuramente poi, stando oggettivamente ai risultati pubblicati sui social, il pubblico della fiera è rimasto molto colpito dall’installazione di Augustas Serapinas, dalla scultura/macchina di Anna Franceschini, dalla vasca di Namsal Siedlecki, dal video di Puck Verkade e dall’ambiente di Anna-Sophie Berger.